393 lui, e finito poi il desinare si compiacque di farci vedere le sue gioje, e due suoi camerini , ove non entra mai alcuno , e molto anco di rado i suoi figliuoli. Nell’uno tiene tutti gli olj, ed anco acque lambiccate molto eccellenti per artifizio e rare per natura; i lavori di pittura e scultura, miniature, pietre rare, cammei, medaglie e simili cose, raccolte già con molta spesa e lungo studio dai suoi maggiori che se ne dilettavano molto, ed anco da lui medesimo in parte accresciute. Qui con grandissima dimestichezza levando di sua propria mano tutte le cose dei luoghi ove erano riposte, e porgendole perchè io le vedessi , si affaticò più di un ora, e perchè in questa occasione mancavano quattro dei nostri gentiluomini, che erano andati a Pisa ed a Livorno per veder quel paese (i quali per ogni luogo del granducato furono visitati nel viaggio e corteggiali dai proprj suoi rappresentanti, ed anco presentati e aperte loro le porte dei luoghi sino la notte), a questi, dico, che non furono meco, volle il granduca far vedere le medesime cose che aveva fatto vedere a me,e con la medesima familiarità, mostrando di sua mano particolarmente ogni cosa e prendendosi la medesima fatica. Ma nè anco contento di tutte queste cose, volle molto es-traordinariamente onorare in ultimo la serenità vostra, perchè il giorno che io mi partii mi venne ad incontrare con i cavalli leggieri di sua guardia, con i lanzi e con gran numero di cavalli poco distante dal palazzo de’Pitti; e non contento un’altra volta di avermi levalo sino di casa, entrando lui medesimo in casa, e nel ritorno riaccompagnandomi, come scrissi alla serenità voslra , mi condusse a desinar seco a Pratolino, suo palazzo distante cinque miglia da Fiorenza , e dopo desi-