194 RELAZIONE DI FRANCIA infetto come è ; sebbene al presente ognuno vuol parere santo, per il timore che hanno degli spagnuoli. Come potrebbe quella maestà soccorrerla se avesse da un canto la Francia nemica, e dall’ altro l’Alemagna? Nella quale Alemagna alta e bassa ognuno sa quanto pochi sono i principi cattolici rispetto al gran numero degli eretici. E sebbene sono di opinioni diverse, pure sono tutti concordi e uniti contro di noi. Dell’Inghilterra e della Scozia non ne parlo, perchè è troppo nolo in che termine si ritrovino. So d’avere anco testimonii in questo consiglio, che in Spagna è necessaria l’inquisizione per diversi rispetti. In Parigi e in Tolosa sono stati trovati infiniti libri di Calvino, stampati in lingua spagnuola, che ve li mandavano nascosamente : e se li mandavano, bene è segno che sapevano a chi distribuirli. L’ammiraglio ha detto più volte, che se egli manda a spargere un poco della sua polvere in Spagna, si vedrebbono mirabili effetti. Come stia lo stato del signor duca di Savoia, so d’averlo detto un’altra volta in questo luogo appunto, e più frescamente Vostra Serenità l’avrà inteso dal clarissimo messer Vincenzo Tron ; ed ecco che in Italia fanno professione d’ aver intelligenza in tutte le principali città di essa ; a tal che si vede che se il danno convien esser comune, comune aucora sarà il guadagno, se quel regno si manterrà cattolico, e sarà castigata l’insolenza di costoro : perchè la Fiandra continuerà in questo timore, e gli spagnuoli si sanno cacciare le mosche dal naso. L’Alemagna resterà nella sua solita confusione. Dell’Inghilterra nè della Scozia si avrà da temere, anzi più presto da sperare che i cattolici dell’uno e dell’altro regno, che sono infiniti, vedendo prospere le cose degli amici vicini, abbiano ancor essi un giorno da alzar la testa. La Spagna sarà tenuta nel suo freno ordinario. Il duca di Savoia potrà ogni giorno avanzare qualche cosa, come ha fatto da poi che è in stato. Ed i principi d’Italia, fatti accorti alle spese d’ altri, potranno essere più solleciti in nettare i loro stali di questa peste. In che è soprattutto necessario guardarsi da questi libretti che vanno attorno ; perciò che dove costoro non possono oprare con la lingua, si servono di essi come d’ esca. Le genti son curiose per natura ; e benché non