DI GIOVANNI CORRERO. 1569. 223 nità torna a commodo 1’ amicizia di Francia (come torna veramente, che questo non si può negare), anche a Francia non è inutile in questi tempi quella della Serenità Vostra. Nè con alcun polentato del mondo i rispetti sono più reciproci, e più inclinali ad una sincera amicizia, che con questo dominio ; perchè qui non è concorrenza di maggioranza, non pretensione alcuna che possa impedire una buona volontà ; nè manco ci è vicinanza la quale possa partorire gelosia e fare sospetta all’uno la grandezza dell’ altro. Che importa a Vostra Serenità che i francesi siano di là da’ monti e grandi e potenti? Niente. E niente importa ai francesi che Vostra Serenità in queste parti vada prosperando e accrescendo le cose sue. Bene all’incontro si vede che il danno dell’uno non può essere senza pregiudizio dell’altro. Non faria per i francesi che Vostra Serenità fosse in Italia superata e vinta, perchè questo non potria essere se non con grande aumento di qualche principe, il quale, cresciuto di forze, potrebbe più facilmente molestare anco la Fraucia. Non metteria conto alla Serenità Vostra che mancasse la corona di Francia, perchè così verria a mancare il contrappeso alla bilancia, che Un qui è stato freno agli appetiti de’principi grandi. E siccome non torneria a proposito per i francesi che Vostra Sereuità fosse, non dirò vinta, ma nè anco diminuita di forze (perchè necessariamente si diminuirebbe la speranza che possono avere d’ essere aiutati di denari e d’altro da lei ne’ loro bisogni, e d’averla per compagna gagliarda quando potessero volger l’animo alle cose d’Italia), così non torneria nè anco a proposito a Vostra Serenità che mancassero essi della solita reputazione, perchè deboli parimente si fariano le speranze eh’Ella può avere d’essere sovvenuta, quando le occorresse, da un re, al presente, grande e potente. Nel quale, e nella serenissima regina, e in ogn’altro di quella corte, ho conosciuto buonissima volontà verso questo dominio ; e d’ essa ognuno sa che se ne deve far mollo conto, perchè se ben la Francia è lontana, i francesi possono presto farsi vicini. Hanno pur un piede ancor in Italia ; nè alcuno può vietare che non passino i monti (camminando sempre sopra il loro) quando lor piace. Non potè im-