174 RELAZIONE DI FRANCIA fede. In questo tempo seguirono tutti quegli accidenti che Vostra Serenità intese particolarmente da me, uccision di popoli e dei rappresentanti del re e della regina, e molte altre cose simili. Dopo la ritirata d’ esso principe in Orleans avendo fatto il re l’entrata in Parigi, per i varii moti che si sentivano, e per i sospetti diversi, cominciarono quei signori a pensare a provvision di genti, le quali nel principio pareva che fossero dalla regina impedite e raffreddate, perchè ella diceva pubblicamente che queste erano particolari inimicizie, e che non voleva prendere le armi per questa cagione, nè spendere i danari del re; e voleva che si deponessero l’armi da un canto e 1’ altro, e che partissero dalla corte quei di Guisa : i quali per modo alcuno non volevano ciò fare, essendo stati chiamati e venuti per diffondere la religione cattolica, e impedire i tumulti degli eretici e capi loro. In quel tempo furono date 1’ armi in mano al popolo di Parigi ; e la città per difension sua fece censessanta compagnie, che potevano comprendere intorno trentaduemila fanti. Questa risoluzione non fu per avventura allor considerata intrinsecamente da quei signori in ogni sua parte, perciocché dar liberamente 1’ armi in mano ad un popolo così grande e così furioso, benché fosse cattolico, non era forse cosa mollo prudente, per molti rispetti. Ma i principali per mio giudizio erano, che con questo mezzo si veniva a far esso popolo tanto insolente che non avrebbe riguardo a commetter molti errori e sedizioni ; e poi, essendo da lui conosciute le forze sue, non così facilmente, quando si avesse voluto, la potenza dell’ armi se gli sarebbe levata. Ben mi pare che più sicuramente potevano quei signori fare per la custodia della città suddetta alquante compagnie di fanti, che da loro solamente fossero dipenduti. Ma per tornar dove mi son partito, il raffreddare e impedire delle provvisioni, che si faceva (sebben di continuo con tanto pregiudizio della corona si vedevano e udivano tanti perversi e pessimi successi), era giudicato che nascesse da due cagioni; l’una, perchè si volesse con questo mezzo dar occasione a quelli di Guisa, i quali erano odiati, che si partissero della corte. Però s’ affermava che il ritardar la spedizione di