DI MICHELE SORIANO. 1562. 107 altro che sia in essere al presente, perchè quattrocento anni, o poco più, dopo la natività di Nostro Signore Gesù Cristo ebbe principio ; e prima di tutti per propria virtù si sottrasse all’obbedienza e servitù dello imperio di Roma, al quale soleva essere soggetto; e per consiglio e per opera del primo re Faramondo cominciò a farsi le leggi, e governarsi e difendersi da sè medesimo. Fu anco il primo ad accettare la fede cristiana in tempo del re Clodoveo, qualche ottani’anni dopo Faramondo ; onde meritamente ha nome di figlio primogenito della santa Chiesa; perchè dopo il papa, che è universal capo della nostra religione, e la Signoria di Venezia, che, come è nata, si è conservata sempre cristiana, non è niun principe nè niun potentato, nè niun regno al presente, che possa vantarsi di aver conosciuta la fede cattolica prima del regno di Francia. A questa prerogativa, che nessuno è più nobile nè più illustre, s’aggiunge inoltre che, crescendo sempre quel regno di forze e di fortuna, fu il primo che per i meriti del re Carlo, il quale per la grandezza delle cose fatte si chiamò Magno, fu onorato del grado e della dignità dell’ imperio, il quale durò nella posterità sua lungo tempo, e del nome e titolo di Cristianissimo che dura nei re di Francia finora. Nè mi pare di lasciar di dire un’altra cosa, che è messa in considerazione da molti, che il costume di ungere i re (che fu ordinato da Dio nel tempo de’ re ebrei, e che si usa da tre o quattro re cristiani e non più, ed è segno di una gran preeminenza) ebbe principio in Francia più di mille anni sono, e si conserva in Reims la sacra ampolla, sino al dì d’ oggi tenuta da ognuno per cosa miracolosa, della quale s’ unge ogni re di tempo in tempo. Per tutti questi rispetti la Francia ha avuto sempre sino a questi tempi il primo luogo di dignità fra tutti gli altri re cristiani senza contrasto. E sebbene il re di Spagna pensa di aver adesso ragione di contendere la precedenza, però non è niuno de’suoi regni, nè per splendore di nobiltà, nè per fama d’ antichità, nè per gloria di titoli, che si possa comparare al regno di Francia.