DI M. ANTONIO BARBARO. 1564. 165 eh’ egli aveva che la casa d'Austria non fosse ora in Germania molto amata, e che non si potesse credere che più alcuno d’ essa dovesse all’ imperio pervenire, per la legge che dicono essere, che d’una famiglia non possono andare successivamente all’imperio più di quattro. La seconda cagione di tal effetto e di tal animo suo era la speranza che aveva, che con il favorire e gratificare i grandi e i popoli con questa nuova religione (alla quale la maggior parte dei principali inclinava), e con avere tanta autorità, e dipendere dal sangue reale, gli fosse liberamente permesso senza alcuno impedimento usar le forze del regno e della corona, con il favor di tutta la nobiltà di Francia, per astringer Filippo a restituirgli o dargli ricompensa conveniente di quella parte dello stato suo che da sua maestà cattolica è tenuta di là dai Pirenei. Onde in quel tempo solamente, e non prima, incominciò a domandare tal ricompensa, e a procurar che fossero per questa causa fatti offizi da tutti i principi, siccome fece anco a sua richiesta Vostra Serenità con I’ambasciator ordinario che andò in Spagna. Tutti questi pensieri tendevano alla parte della grandezza di Navarra, per la quale si può facilmente credere ch’egli si sia mosso a continuare di favorir I’eresie così lungo tempo. La terza cagione era per tener bassa e lontana dalla corte la casa di Guisa, e principalmente il cardinale di Lorena, contra il quale attendeva sua maestà e il principe suo fratello a incitare gli animi dei popoli col mezzo dell’eresie, essendo il cardinale cattolico, e avendo sempre predicato contro i nuovi evangelisti severamente Questo disegno è sopra gli altri riuscito al re di Navarra, perciocché i signori di Guisa (e per la poca autorità nel consiglio, e per l’odio di questa setta) cercando di fuggir le disconfidenze, i sospetti e gli scandali eh’erano altre volle stati, e di nuovo potevano essere, forse con aperta rottura e con 1’ armi tra loro e quelli della casa di Borbone, deliberarono di partirsi, come fecero. La quarta cagione che in questo caso, per il proprio comodo e interesse, è posta per I’ ultima, era la coscienza medesima del re di Navarra, il quale essendo uomo di poca intelligenza e di poco sapere, s’aveva lasciato imprimere nella mente