01 MATTEO DANDOLO. 1542. 37 Simil ordine è anco d’ una grossa quantità di nobili feudali, ai quali ii presente re ha ordinalo che in luogo del cavallo abbino due servitori con gli arcobusi, e che con quelli abbino a ridursi nelle terre ai suoi bisogni, sì che senz’altra spesa gli saranno sicure, essendo in mano di tanti gentiluomini ; de’quali si dice essere casate infinite, più di centomila, tutti obbligati ad ogni richiesta del re andare alla guerra a servirlo, per due mesi fuori del regno, e nel regno per tre a sue spese, uno per casa (1). Ila sua maestà fortificale in tutto questo regno le frontiere d’ ogni intorno di tal sorte, che d’ una gran parte eh’ io ho veduto della Borgogna e Sciampagna, mi pare di avervi ■seduto quel disegno che faceva il sig. duca d’ Urbino della fortificazione del nostro Stalo, dicendo eh’ egli voleva che le terre nostre si dessero mano 1’una con l’altra, se bene da noi in gran parte questo non è perfetto; e prometto all’EE. VY. che per tutte le frontiere della Borgogna, a partirsi da Lione per andare fino in Sciampagna, e più oltre fino ai confini della Lorena, mi è parso di vedere non città fortificate, ma una continua grossa e sicura muraglia ; e le fortificazioni sono belle, pulite e sicure, e non a grandissima giunta di gran spesa come le nostre. Tiene sua maestà continuamente duemila uomini d’arme e quattromila cavalli leggeri, che chiamano arcieri. Gli uni e gli altri sono di due sorte, alcuni delle picciole paghe e alcuni delle grandi. Gli uomini d’ arme delia gran paga hanno 240 franchi all’anno, quelli della picciola 180. Gli arcieri delia gran paga 180 franchi l’anno, quelli della picciola 90 ; e questi tutti sono divisi in guarnigione per le provincie del regno, ove vivono per poco o per niente, secondo una lassa che è stala data dal re, per la quale hanno le robe a buonissimo mercato, e per il doppio manco di quello che vagliono; ed oltre di ciò hanno casa, fieno e paglia, e delle case ne sono loro i padroni per quanto vi stanno, e si mutano spesse volte di una in un’altra guarnigione. (1) Non resta chiaro se a spese del re o del gentiluomo.