168 RELAZIONE DI FRANCIA qual però per buon spazio di tempo anco nell’estrinseco mostrava d’esser d’altro animo, ma dappoi (come Vostra Serenità intenderà al luogo suo) diede di sè ogni buon segno esteriore per gli accidenti che avvennero in quel tempo. Ma ora passerò ad altro, e dirò prima quello che è stalo operalo da diversi principi in quella così importante occasione. Vedendo gli altri principi cristiani che, e per rispetto del Signore Dio e per conto di lulla la cristianità, l’innovazione della religione in un regno così grande, così popolato e così potente, polea esser tanto perniciosa e tanto contraria alla salute delle anime, e alla pace e quiete universale, e Analmente tanto a loro pregiudiciale, deliberarono di fare ogni sorte d’ officio a fine che quella maledetta peste non passasse tanto avanti, che tutto il regno potesse assolutamente voltare. Onde il pontefice principalmente mandò legato in Francia il cardinale di Ferrara, come persona molto destra e prudente, che conosce gli umori de’ francesi, che è amata e stimata in quel regno, che altre volle ha negoziato in quella corte, e ha avuto dipendenza e intelligenza sempre grande con quella corona. Il cardinale veramente con la presenza sua, e come legato del pontefice, e come cardinale di Ferrara, consigliere e confidente del re, apportò ai buoni e ai cattolici grandissima consolazione. Egli, nel tempo che è stato alla corte, ha fatto continuamente ogni sorte d’offizio buono e pio con la regina e Navarra, e con tutti quegli altri signori, per ridur le cose in qualche buon termine, le quali per certo sarebbono per avventura andate molto peggio senza sua signoria. E non è dubbio che quell’importante negozio non ricercava dal canto di sua beatitudine altra persona per molti rispetti. Ebbe esso cardinale nel principio grandissima difficoltà nell’ottenere le facoltà sue alla corte, e dopo nel parlamento di Parigi , ma finalmente le conseguì, e furono intieramente pubblicale ; la qual cosa non fu di poco momento, e gli porlo contentezza infinita. È proceduto intanto quel negozio importantissimo con molta destrezza e dolcezza : e le cagioni di questo suo modo di procedere, ho pensato io che sian state due. L’ una, perchè forse sua signoria giudicava che avendo la peste nei grandi