AVVERTIMENTO Mancalo di vita, il di 24 ollobre 1835, il duca Francesco Sforza di Milano, nel quale finiva la linea legittima di quella casa, Francesco I di Francia volendo da quell’avvenimento cavar occasione di misurarsi nuovamente col suo antico rivale Carlo V, che pretendeva devolula all’ Impero la successione del ducato, mentre Francesco a sé la rivendicava per le antiche ragioui di Valentina Visconti, ruppe guerra al duca di Savoia per penetrare in Italia. Conquistò ben preslo gran parte di questo stato, mentre gl’ imperiali accorrendo dalla Lombardia ne occuparono il rimanente. E seguitò la guerra quasi lutto il 1537 finché Paolo III, recalosi a Nizza nel maggio 1538, venne a capo di negoziare una Iregua di dieci anni sulla base dell’Mti possidclis, cioè restando ognuno in possesso di quel che avevano preso, e tutto ciò a carico specialmente del povero Carlo III di Savoia; inlendendosi che frallanto s’ avesse a ventilare amichevolmente la controversia del ducalo di Milano. Ma nel 1542, quando, per la funesta spedizione di Algeri, Francesco I credelle in parie fiaccala la potenza di Carlo V, ruppe egli di nuovo , sotto leggiero pretesto , le ostilità ; le quali indi a due anni, il 18 settembre 1544, furono di nuovo sospese col trattato di Crespy, la cui somma consisteva nell’accordo di un maritaggio tra il duca d’Orleans, secondogenito del re, con una principessa austriaca, la quale dovesse portar in dole i Paesi Bassi oppure il Milanese. Ma la morie di esso duca, sopravvenuta pochi mesi dappoi, sollevò l’imperatore dal peso di quesl’ obbligo, e le cose restarono all’ incirca come erano per lo innanzi. Durante adunque la tregua di Nizza fu Matteo Dandolo nominato, con decreto 30 luglio 1540, ambascialore in Francia, dove si recò nel novembre di delto anno, e dove stette sino al ricominciare delle ostilità. Questi è il medesimo, che cinque anni poi fu rimandalo straordinario a quella corte in occasione della morte di Francesco I, e l’anno appresso oratore ordinario a Paolo III; delle quali due ambascierie abbiamo già pubblicale le Relazioni ; la prima, nel Tomo II di questa Serie , l’altra nel Tomo III della Serie II, dove abbiam dato ancora un cenno biografico intorno ad esso Dandolo. La presente Relazione non fu noia al Tommaseo; ond’è che essa manca nei due volumi delle sue Relalions des Ambassadeurs Venitiens sur les affaires de France au XVI siècle.