DI MICHELE SORIANO. 1562. 147 governerà tutto il mondo a suo modo, e simili altre parole che dilettano a sentirle, e mettono gli uomini sui salti. Questo è dunque lo stato in che si trova al presente la Francia; il re giovanetto senza esperienza e senz’autorità; il consiglio pieno di disordini ; la suprema autorità in mano della regina eh’è donna, e se bene savia, però timida e irresoluta, e il re di Navarra principe certo nobile e grazioso, ma poco costante, e poco esercitato nel governo; il popolo in disordine e in divisione manifesta, e pieno di sediziosi ed insolenti, che sotto pretesto di religione hanno disturbato la quiete universale, corrotto i costumi e gli ordini consueti di vivere, guasta la disciplina, oppressa la giustizia, violato i magistrati e finalmente messa in dubbio l’autorità del re e la salute di lutti. E chi vuol comparare lo stato presente del regno a quello de’ tempi passati, che soleva essere tanto formidabile ai maggiori re e imperatori del mondo, lo trova tanto debole e tanto infermo, che non ha niuna parte in sè che sia sana. Ma poi che si è intesa l’imperfezione e i difetti di dentro così in chi ha autorità di comandare, come in chi ha obbligo di obbedire, è bene che si intenda anco in che termine si trova quel regno con altri principi di fuora. E parlerò prima dei più interessati, che per la propinquità è il re di Spagna, e per diverse pretensioni il papa, 1’ imperatore, la regina d’Inghilterra e il duca di Savoia. Il papa è interessalo perchè per questa novità di sètte vien fatto pregiudizio alla sua autorità e alle convenzioni che ha con quel regno. L’imperatore per causa di Metz ; la regina d’Inghilterra per Cales, e il duca di Savoia per le piazze del Piemonte. Il re di Spagna è principe potentissimo e arbitro del mondo; e confina con quel regno da tante bande, che si può dire che lo circondi tutto ; e se avesse quello spirito che aveva il padre, e il padre avesse avuto la presente fortuna, la Francia non saria più Francia: perchè quanto quel re è avuto in sospetto da chi governa, tanto è desiderato da chi ha in odio lo stato presente, e massime dai prelati e dal resto de’ cattolici, che non sanno aspettare la salute da altra