100 RELAZIONE 1)1 FRANCIA numero appresso da farsi sotto di questi ; pensa servirsi di grosso numero di svizzeri, e aver una buona banda di tedeschi e d’italiani ancora, e con la cavalleria che ha in essere e che può fare, oltra il lasciar munite tutte le sue frontiere, divider queste genti in due eserciti per offender con 1’ uno per via del Piemonte lo stato di Milano, e con l’altro la Fiandra. E se continuerà fino allora l’assedio della Mirandola, disegna mandar parte di questa gente e il più degli svizzeri sotto monsig. di Guisa, che passando per lo stato di Vostra Serenità e quello del duca di Ferrara suo suocero, vada alla Mirandola, e levatala d’ assedio, e congiuntosi con qualche numero d’italiani, avviarsi a’danni del papa nella Romagna, o dell’ imperatore nel regno, o in quella parte che giudicherà più opportuna, andando la persona di sua maestà cristianissima ove si vorrà mostrare l’imperatore. Spera, oltra di questo, il re che nel medesimo tempo il duca Maurizio di Sassonia e altri di Germania debbano sollevarsi e disturbar grandemente le cose dell’ imperatore in quella parte ; crede che il Turco abbia da venir in Ungheria e tener occupato il re dei Romani e quei principi di Germania che potriano aiutar l’imperatore in questa guerra, e che abbia similmente ad uscir l’armata turchesca maggiore che la passata ; la quale andando nel mar Tirreno, e dividendosi in due parti, possa tener in pericolo e spesa il regno di Napoli, la Sicilia e la Spagna, mentre egli con l’armata sua del mare Oceano possa danneggiar Fiandra e Spagna, sì che l’imperatore non possa esser aiutato da questi suoi stati, che avran bisogno di aiutar sè medesimi, e però si abbia a mostrar tanto manco gagliardo e polente in campagna. Spera che il duca di Ferrara, vedendo sua maestà cristianissima gagliardamente armata, si abbia a scoprir del tutto in suo favore ; ma sopra tutte le altre cose desidera il re l’aiuto di questo Illustrissimo Dominio, ch’egli stima grandemente, ed ha ferma opinione che quando questa Eccellentissima Repubblica volesse adoperar le forze sue insieme con quelle di sua maestà, l’impresa di Napoli e di Milano le sarebbe facile. Però si tien per fermo che sua maestà farebbe ogni partito alla Serenità Vostra, 1’ assicure-