45i8 RELAZIONE DI FRANCIA sons si avanza assai per esser il fratello suo principe di Conti (1) poco alto ad alcun ministerio (2); e si dubita che questo possa esser ¡strumento, dopo la morie del re, di nuove sedizioni. Le quali non si schiveriauo quando anche restasse posterità in età tenera; di che si deve temere assai, perchè sebben sua maestà è robusta, nondimeno ha patito assai, disordina, e si troverà con una moglie giovine e di casa fatale alla Francia (3). Al presente la maggior parte de’ principi sono senza posterità, Francia, Spagna, Imperatore, Polonia, arciduca in Fiandra, e Moscovito; e il Turco ha due soli figliuoli, che è quasi nulla all' ordinario. Gli animi di quei della lega in sè stessi sono malamente disposti, nè restano i semi delle doble di Spagna di nutrir la solita zizzania; molti sono impoveriti e mal contenti che le loro sostanze, per le guerre, siano cadute nelle mani de’ mercanti; e vi è un numero grande di cadetti più ardenti degli altri e desiderosi di cose nuove. I governi perpetui causano le sedizioni; ma sua maestà non ardisce di levar il duca di Guisa dalla Provenza, non potendo rimediarvi per 1’ uso antico, e perchè dubiterebbe di non essere obbedita. In Francia si ritrovano dieci capitani per valore e per esperienza degni di guidar ogni esercito; primo il re, Umena, Biron, Buglione, la Tremouille, Ladighiera, il Corso fedelissimo, Momoransì per gran seguito, Lavardin, la Sciatra. Dopo questi Mercurio, Brissac e Epernon. Vi sono molli altri capitani e colonelli, onde tutta Europa non ha soggetti equiparabili a questi di Francia; i quali tutti desiderano la guerra o dentro o fuori; e gran quantità di soldati veterani, avvezzi alla licenza, stanno poveri, malcontenti e oziosi. Il re trattiene ancora 4000 fanti nei presidj e 600 svizzeri, oltra le solile guardie; ma tutti in generale i francesi sono soldati, e se n’avrebbe facilmente quanto numero si volesse. Vi è gran bisogno di monizioni ; (t) Conti e Soissons erano zìi paterni del giovine principe di Coudè. (2) 11 principe di Conti era mezzo sordo e mezzo muto, incolto ed iracondo fino alla bestialità. (3) Allude a Maria de’ Medici figlia del Granduca Ferdinando I, il cui ma-, (limonio con Enrico IV fu solennemente pubblicato in Firenze il 30 aprile 1000; ed essa passò in Francia a mezzo novembre.