DI SIGISMONDO CAVALLI 1574. 333 non si trovando, si può dire, nel castello che gli aderenti di Momoransì e di quella fazione, era dubbio che, per sospetto che la congiura fosse totalmente scoperta , non si ponessero un giorno ad ogni risico per tentare d’ effettuare il loro pen- * siero, però fu introdotto nel castello, oltra le guardie ordinarie, con bellissimo modo, per ricordo del cancelliere, un grosso corpo di svizzeri, con il quale non solum si assicurassero le persone delle loro maestà, ma si tenesser in esso come sequestrati Navarra, Momoransì e il marescial di Cossè; onde con miglior animo si continuò poi più arditamente alla ritenzione degli altri complici e al supplizio loro. Non fu però mai risoluto quello che s’ avesse a fare di questi capi importantissimi ; ma il re certissimo inclinava, e diede molti indizj di ponere in effetto la parte più severa; se non che la regina andava temporeggiando perchè sempre più grave si faceva la malattia di sua maestà. Finché essendo certificata dai medici che la vita del re non poteva essere molto lunga, risolse, di consiglio ancora del re, nè ebbe gran fatica in farlo, che i due marescialli fossero totalmente ritenuti ed imprigionati, e che il figliuolo e il genero fossero tenuti con guardia assai più ristretti, sapendo certo che quando questi fossero stati in libertà, occorrendo la morte del re cristianissimo, lei portava gran pericolo, se non della vita, almeno di poter conservare il regno per il re di Polonia, a cui de jure s’ aspettava. E certe pratiche strette, che lei vide dei sopradetti signori ad ore straordinarie la notte che il re ebbe quell’ accidente fastidioso del sangue e del catarro, tanto più facilmente la mossero a venire nelle sopradette risoluzioni. Così a’ quattro di maggio i sopraddetti marescialli furono imprigionati, e il duca e il re più ristretti. Alla fama di queste operazioni il principe di Condè, che era al suo governo di Piccardia, fuggì in Alemagna, e il maresciallo di Anvilla si assicurò in Mompelier ; in modo che, occorrendo poi la morte del re alla fine del detto mese, non fu difficile alla regina poter mantener la quiete in casa propria, e poi con questo, e con 1’ autorità che dal re morto le fu data, provvide anco alla sicurtà e quiete delle altre parti;