308 RELAZIONE DI FRANCIA stato nel modo che accordò e si contentò già di far l’imperatore Carlo con monsignor d’Orleans, fratello del re Enrico; procurando essa regina per via di negozio di ottener, se potesse, quello che senza dubbio il re di Spagna può esser certo che un giorno si tenterà con la guerra. Ma se ella si abusi o no, non credendosi che il re di Spagna voglia alienar nelle figliuole pur un palmo di Stato, il tempo lo scoprirà : basta che, come dico, questa è la mira e il disegno suo, ancorché non manchi chi metta innanzi fra altri partiti, oltra la guerra d’Inghilterra, come ho detto, anco quella di Toscana; appartenendosi, dicono, più a lei e alla sua successione, come sorella carnale e legittima del duca Alessandro, e della vera casa de’Medici, il dominio di quello stato, che al duca presente, che non è di quel colonnello nè di quella discendenza. Nè lascierò di dire alla Serenità Vostra come attende essa regina e non lascia di consigliar il re, come di cosa principalissima ed utilissima per il suo servizio, che nel governo del regno non debba a modo alcuno imitar i re suo padre ed avo, di metter in mano di uno dei più favoriti (sì come fu il contestabile, e l’ammiraglio e simili) tutti i negozi e tutta l’amministrazione, sì come si vide anco in tempo del re Francesco ultimo, fratello di questo re, col Cardinal di Lorena; perchè questi tali si assumono poi troppa autorità, e si conviene con loro procedere con troppo rispetto; ma debba compartir i negozi a diverse persone, secondo i bisogni e secondo che uno vale ed è più sufficiente, chi in un carico e chi in un altro, perchè in questo modo tutto dipenderà da lui. Con il qual consiglio e risoluzione mi fu detto che si era scritto a Roma al Cardinal di Lorena che non partisse; il quale dopo questo fatto si credeva immediate di aver ad esser chiamato per la posta, per dover essergli messi in mano tutti i negozi, dandosi a credere che non sapessero nè potessero far senza la sua persona e senza il suo consiglio. E tanto mi occorse dir di queste tre persone principali, rimettendo agli ambasciatori ordinari di parlar d’altri ministri. Della regina giovine dirò solo che non s’intromette in cosa alcuna di negozi, ma secondo l’educazione avuta in