DI GIOVANNI MICU1EL 1872. 309 Germania appresso il padre, attende alle cose proprie della persona e casa sua; santissima e devotissima non manco dell’imperatrice sua madre, ed obbedienlissima al re e alla regina; e perciò in somma grazia dell’uno e l’altra, e di tutto il regno. Del terzo fratello Alanson, poiché per l’età (essendo come ho detto in diciassette anni) non si adopera, nè è per ancora chiamato nei consigli, manco occorre parlarne. Questo solo dirò, che secondo va crescendo negli anni, così va crescendo in fortezza e buona dispostezza della persona; e finora nell’ armeggiare e nel torneare si è veduto che ha più grazia e garbo, e più attitudine del re e dell’altro fratello, e non è stimato senza ingegno. Espedito dalle cose pubbliche, non mi resta, Serenissimo Principe, per terminare intieramente questo officio, a dir altro che quello che reputo di special obbligo ; e questo è che io mi sono intertenuto in corte, così per la espedizione dei negozi, come per le occasioni e impedimenti sopravvenuti, due mesi e più col clarissimo ambasciatore Cavall.i (1) nel suo proprio alloggiamento ; ricevuto fin dalla prima ora , e trattato con ogni veramente dimostrazione di onore e di rispetto; essendo noi vissuti sempre insieme con quella unione, amore e quiete che si possa dir maggiore. Trovai sua signoria in uno dei principali e migliori alloggiamenti di Parigi, molto ben in ordine di buona famiglia, e di tutto quello che convenga alla dignità pubblica. Il quale, come veterano che già è in questa professione, con il suo giudizio ha saputo molto bene guadagnarsi la grazia di quelle maestà e dei ministri, e d’ognuno; sì che quando viene in corte è molto onorato e ben veduto, così per il merito suo, come anco, per dir il vero, per la memoria e per il nome del clarissimo suo padre, notissimo e molto stimato (posso affermarlo alla Serenità Vostra) in tutte le corti ove io sia stato. E con questa grave malattia che esso signor ambasciatore ha patito, non senza pericolo di averci lasciata la vita, deve tanto più esser stimato e riconosciuto il suo servizio. il) Del quale segue la Relazione.