DI ALVISE CONTARINI. 1572. 253 nelle quali è stalo necessario contentare e sodisfar molti. Delibera questo consiglio quelle materie che sono pubbliche e di minor importanza. Il secondo è il consiglio degli affari, nel quale entrano i cardinali, i principi, i marescialli, l’ammiraglio, e di uomini di roba lunga Morvillier, Limoges, Birago, e Foix. E questo consiglia le cose di stato ed importanti ; ma più i negozj importano, più il numero di quelli che consigliano si va restringendo. Alla fine la cosa si riduce, come si dice in Francia, al triumvirato, cioè la regina Madre con i due figliuoli, il re e monsignor d’Angiò; i quali son quelli che fanno le deliberazioni importanti. E questo è il centro e il fondamento sopra il quale si muove tutta questa macchina del governo del regno di Francia, e massimamente nelle deliberazioni delle cose del proprio regno; perchè avendo queste fazioni abbracciato quasi tutto il regno,» sì che pochi sono che non siano interessati, essi tre soli, senza communicar con altri, fanno quelle deliberazioni che gli pajono. Nelle altre cose importanti, massime dove intervengono negozi con altri principi, sogliono voler il parere e giudicio di monsignor di Morvillier, del quale fan grandissimo conto, come di quello che per la età, virtù e molta esperienza che ha delle cose del mondo, essendo vecchio, letterato, e stato in molte ambascierie, è giudicato che sia molto atto a ben consigliare. Questo fu già ambasciatore alla Serenità Vostra , e allora si chiamava il vescovo d’Orleans, e mostra tener grata memoria degli onori e favori che gli furono fatti, e desiderio di farle cosa grata , avendomi egli molte volte detto che conosceva che il bene di questa eccellentissima Bepubblica era il beneficio del suo re. Il cancelliere (l’Hópilal), il quale altre volte era in tanta stima, adesso è fuori di corte come sospetto, e il gran sigillo del regno è nelle mani del presidente Birago (Renato) di nazione milanese, il quale è di buon giudizio e di buona volontà. Questo ha sempre seguitato nelle guerre monsignor fratello del re, e si è mostrato mortai inimico di quelli della nuova religione, dai quali all’incontro è grandemente odiato. Però esso vedendosi senza appoggio non .ardisce, e sla pur guardando da che