260 RELAZIONE DI FRANCIA dilà, e quasi per testamento di osservare quella massima insegnata dal re Lodovico XI al re Carlo VIII suo figliuolo, e da esso agli altri suoi successori, compresa in quattro sole parole latine, qui nescit dissimulare, nescil regnare, precetto che dal re presente è benissimo osservato oltra il naturale di quella nazione; niente di manco a questo tempo son tante e cosi patenti le ragioni, per le quali si può giudicare quali siano i suoi fini ; e quel che mostra la ragione è così ben confermato dai molti indizi che si vedono ogni giorno, che chiaramente si comprende la mente e i fini di questo re, e di quelli che lo consigliano, essere, quanto alle cose proprie di casa sua, lo stabilimento della quiete e pace del suo regno, e l’unir insieme gli animi divisi per la diversità della religione; e rispetto agli altri potentati, aver l’occhio alla troppa grandezza del re di Spagna. E da questi due fini si può cavar la regola per conoscer quai principi sian grati o non grati a quella corona ; essendo grati quelli che concorrono e aiutano a questi due fini, non grati quelli che li disturbano ed impediscono. Quanto al re di Spagna (del quale parlerò prima, come di quello col quale la corona di Francia ha più interesse) oltra le pretensioni vecchie che un regno ha sopra l’altro regno, la emulazione di superiorità e di precedenza, l’odio naturale nato parte da queste cause, parte dalla gran differenza de’costumi che è fra una nazione e l’altra ; la vicinità dei confini, la quale suol essere causa di dissensione anco fra le private persone ; queste sono state le cause che hanno mantenuta così lunga e così crudel guerra fra quelle due nazioni sino all’ultima pace (1). Adesso se ne sono aggiunte delle altre: prima, il veder che dopo fatta quella pace con tanto danno del regno di Francia e tanto utile di quello di Spagna, gli spagnuoli ne abbian cavato il frutto, e non abbiano avuto disturbo d’importanza; e quei pochi (2) che hanno avuto in Fiandra e in Spagna, li abbiano presto e facilmente acquietali, sì che in questo tempo il regno di Spagna sia cresciuto di forze, (1) Di Castel Cambrese del 1559. (2) disturbi.