DI GIOVANNI MICH1EL. 1572. 301 messo insieme una somma di 7 in 8 mila cavalli, e 25 e 30 mila uomini da piedi in quattro settimane, che il re in quattro mesi. In somma, egli dentro del regno avea come un dominio separato, che poteva dire come suo particolare e proprio, e non del re, e come un altro regno. Or consideri Vostra Serenità il misero stato del re, che la cosa era venuta a tale, che dappoi la pace, se il re faceva un editto, sotto qual si voglia gravi pene, o di cosa politica o di altre materie che occorressero, pubblicato 1’ editto, andavano questi della religione a domandar all’ ammiraglio se dovean obbedire ed accettarlo, o no. E narrano, in proposito di danari, un tratto fatto da lui : che essendosi obbligato il re, nell’ ultima pacificazione, di far pagare i raitri alemanni, che a vevano servito agli ugonotti, nei conti dati facesse 1’ ammiraglio crescer la somma del debito a due milioni di franchi più di quello che veramente importasse, per appropriarseli lui, sì come avrebbe fatto. Nelle scritture sue dicono essersi trovato un commentario fatto da lui, ad imitazione di quel di Cesare, di tutte le cose avvenute e passate per mano sua ; e due scritture bellissime che contengono, l’una un discorso del modo della offesa del regno, 1’ altra della difesi ; e dicono che aveva tre 0 quattro secretari principali, con molti altri sotto di quelli, che scriveano del continuo ; ed aveva intelligenza in ogni parte, in Inghilterra, in Germania, in Polonia, in Italia e anco in Costantinopoli. E tale era I’ opinione e la stima che era fatta di lui da’suoi ed altri, che quel giorno che fu ferito dicono che nell’ ¡stessa ora del fatto uscissero di Parigi più-di 60 messi ad avvisarne per il regno, con somma diligenza, le lor chiese, e per avvertirne i suoi (residendo lui ordinariamente ad una sua terra, detta Chatillon sulla strada di Lione, lontana da Parigi circa venti piccole leghe ; cammino, in tempo di estate, di una giornata o poco più) per avvertir dico, 1 suoi della ferita, onde quanto prima conducessero, come fecero, fuor del regno, a Ginevra, due figliuoli che gli restano di tre che n’ avea, essendogli morto il maggiore di ventitré anni, quale si era allevato e lo teneva in Germania. Ma resta ancor di lui questa seconda sua moglie, di Savoia, detta ma-