302 RELAZIONE DI FRANCIA dama di Entremont, ricca ed erede di molli castelli, lasciata gravida ; e benché custodita da un capitano del re, però onorata e ben trattata, non avendo quel capitano permesso che di casa le sia levata pur una paglia. Ma la conQscazione di lutti i beni dell'ammiraglio è siala donata dal re al duca d’Alanson, minor fratello. Si è dubitalo, se esso ammiraglio fosse restato morto con 1’archibusata (come a questo fine gli fu scaricata) se si fossero contentali della morie sua solamente. Ma quelli che sanno ed hanno penetrato in questo, dicono per cosa risoluta di no ; perchè, sotto colore di voler trovare l’autore dell’archibusata, si sarebbono serrate immediate le porte della città, e fatta provvisione con grosse guardie che alcuno non uscisse; e si saria fatta la festa a tutto il resto, o quel giorno islesso o la notte che veniva. Basta che si era pensato e provvisto in modo, che alcuno non 1’ averia scappata. E questo è insomma quello che intorno a questi gravi successi, per le cose che ho vedute e per le informazioni avute, mi son forzalo di raccogliere e di conservare nella memoria come degne di notizia, e da esser riferite in questo Eccellentissimo loco. Besta, per dar fine % questo olficio, dir una parola circa la persona del re, e del fratello, e della regina madre, restringendosi solo in questi tre il consiglio secreto. Della persona del re, Serenissimo Principe, già la Serenità Vostra da molte relazioni fatte è pienamente informata e memore delle qualità sue tanto estrinseche quanto intrinseche, però non occorre farne repetizione ; solo questo le dirò, che affermano tutti quelli che gli stanno intorno, ch’egli dà indizio di aver ad essere, come dicono in Francia, un mal yarzon. E già comincia a farne fede questa ultima azione, dicendo lui medesimo, che dappoi quella in qua è uscito di paggio; perchè, oltre che lo abbiano per muso (1), come diciamo noi (il che mollo ben lo dimostra dalla guardatura malinconica che ha, che quando uno gli parla non lo guarda mai in viso ; ma essendo curvo nelle spalle, sì come era anco il padre, restringendosi in quelle suole abbassar la testa e serrar gli occhi, poi alzarli ad un (1) Musone, maninconioso.