DI SIGISMONDO CAVALLI. 1574. 329 Io loco dunque di far questo s’interpose cinque mesi di tempo senza operar cosa alcuna, e intanto i Rocchiellani ebbero comodo di fortificarsi e di provvedersi, e il resto di quelli della religione pigliando animo cominciarono di nuovo a riordinar le cose loro ; in modo che se bene il re all’ aperta uscì in campagna con tre eserciti, non potette eseguire alcun buon effetto, anzi le cose camminavano sempre a più disordine. Oltre l’ave*r dato loro tanto tempo, fu giudicalo eziandio per secondo errore principale dividere le forze, che a porle tutte insieme sariano stale sufficienti ad espedir le imprese una dopo 1’ altra, mentre che il dividere le forze causò che niuna riuscì. Ma è naturale difetto de’ francesi non poter patire d’espedire prima una cosa e poi attendere all’ altra ; e di ciò nelle loro guerre più volle se ne è veduto esempi, e particolarmente nelle passate, che hanno fatte in Italia nel tempo del duca d’Albania, di San Polo, di Lotrech, ed ultimamente del duca di Guisa, che senza avere espedito prima l’impresa di Milano vollero ad un ¡stesso tempo tentare ancora quella del regno, onde con gran ruina loro e danuo il tulto successe così male. Questi inconvenienti e difficoltà, e la strettezza grande del denaro, che non lasciava provvedere dove bisognava, facevano moltiplicare le sollevazioni ; per il che sua maestà risolse di venire di nuovo all’ accordo ; e 1' elezione del re di Polonia fece tanto più accelerar la pace con la Rocella e altre città con le condizioni al meglio che si potè, lasciando a parte Linguadoca, Provenza e Delfinato, perchè erano riputate imprese più facili, e però speravano d’ avvantaggiarsi nei partiti. Ma seguì il contrario, perchè si soprastette sino che il re fu occupato nell’espedizione del re di Polonia, e nel viaggio di Metz. Onde coloro, per abbracciar più numero di gente di quello che dava 1* Ugonoltaria, suscitarono per il regno una mala contentezza della presente giustizia e del governo de’fo-restieri e della regina, e un’ infinità di querele e di lamentazioni per conto delle tante gravezze che pagavano ; per il che vennero in corte ambasciatori di più provincie a ricercare al re con modi arroganti e fastidiosi, che dovesse ridurre > pagamenti nel termine eh’ erano stati nel tempo del re Lui- 42