80 RELAZIONE DI FRANCIA per non voler forse far quello che veniva ricordato dall’ ammiraglio; e di più la concessione eh’ ei fece in nome del re, e contra il di lui volere, alla regina Eleonora, di poter conferire offlzi e benefizi in quello stato che possiede in Turenna, e poi per conto di duario e per 300,000 scudi che la deve aver per conto della sua dtfte, che in tutto le rendono 93,000 scudi all’anno; la qual concessione il re annullò poi con risentimento non solo di essa regina ma dell’ imperatore ancora. Pure la cosa è andata finora fallita, perocché il contestabile ha superato col suo ingegno e valore tutti questi contrari, ed è oggi così grande come fosse mai. Ha il re gran corte ordinariamente, e a gran giunta maggiore di quella che abbia altro principe cristiano, se ben quella del padre era, a giudizio d’ognuno, assai maggiore, e la quale anco pareria più grande assai e numerosa se tutti i provvisionati e pensionari del re fossero fermi in corte; ma lasciando star quelli che si partono con la licenza, 1’ ordinario della corte di Francia è che gli uffiziali, che sono tenuti servir attualmente, non servono se non tre mesi dell’anno, sì che finito il loro quartiere gli altri succedono nel servizio, e quelli se ne ritornano alle case loro. Ha sua maestà i gentiluomini della camera, che sono molti e senza numero limitalo, ma fra quelli sono alcuni pochi più favoriti che servono in aiutarla a vestirsi; e questi tutti hanno di provvisione per conto di questo offizio 1200 franchi ogui Anno. Vi sono poi molti gentiluomini, pur senza numero limitato, che si chiaman serventi, che sono trincianti, panat-tieri, coppieri e simili, che servono alla tavola, ed hanno per questo conto 400 franchi 1’ anno, e oltra questi 16 altri con 600 franchi di provvisione con molti officiali sotto di loro per conto della cucina. Sonovi i gentiluomini che hanno carico delle stalle, con 400 franchi ancor loro di provvisione, dei quali sono sette o otto che esercitano 1’ offizio in far governar ed esercitar i cavalli del re, i quali chiamano gran cavalli, corsieri e turchi, per la persona di sua maestà, che sono da 150, poi curtaldi e chinee assai, oltra i muli ed altri somieri. Hanno anco questi tali carico di calzar e discal-