DI GIOVANNI MICHIEL. 1575. 353 che la maestà sua si fusse accompagnata con una donna delle nostre. Rispondendo a questo sua maestà, e dando segno che il proposito gli fosse piaciuto, disse che tanto più per questa causa voleva tener cara e tanto più conosceva esser tenuto ad amar la regina, soggiungendo con riso che lo voleva dire a lei. Posso adunque affermare alla Serenità Vostra che passò questo primo officio con sua maestà, non solo nelle cose pubbliche commessemi, ma in diversi altri domestici propositi tenuti allora, con segno di molta allegrezza e salisfazione sua. La quale non mancò anco con faccia allegrissima e con ogni termine d’ umanità, di ricever tutti quei gentiluomini della compagnia, che le baciarono la mano, presentandoli io, dopo finiti i pubblici offici, ad uno ad uno, e riconoscendone lei alcuni con segni speciali, siccome i due maggiori nepoti della Serenità Vostra (1) (dimandando sua maestà con quella occasione in particolare della sanità e buon stato della persona della Serenità Vostra); e così il magnifico Foscari, ricordandosi molto bene dell’ ospizio avuto in quella casa, in questa città e in Padova. Nè con minor allegrezza fui ricevuto anco dalla regina, alla quale andammo dopo espediti dal re, avendola io trovata come dirò quando al luogo più proprio parlerò di lei e delle sue qualità. La quale con umanissima risposta volle lei medesima, per onorarmi maggiormente, rispondere alla mia proposta, non avendo io pretermesso in quella il medesimo concetto che avevo detto al re : che per la partecipazione della serenissima sua casa alla nobiltà di questa Repubblica, la Serenità Vostra reputandola come una delle sue, pretendesse aver parte speciale nel suo matrimonio. Di che mostrò allegrarsi e compiacersi oltremodo. Trovassimo la maestà sua accompagnala con la cognata, regina di Navarra, sorella del re; l’altra, la prima figliuola, sorella del duca di Lorena, nipote del re, con un gran numero di dame e signori. Con tutte le quali principesse (siccome era di mio obbligo), avendo lettere credenziali per la regina di Navarra, così non mancai di complire, mostrando tutti di ricever l’officio gratissimo. Sì (1) Era doge allora Luigi Mocenigo. 4S