DI MATTEO DANDOLO. 1542. 39 900,000 1,200,000 430,000 400,000 63,000 230,000 31,000 10,000 Di Borgogna e Provenza ne ha poi sua maestà ogni tre anni di donativo 80,000 franchi, cioè all’anno circa. . 27,000 Di danari che provengono da vendite d’ uffìzi..... 200,000 Ogni decima del clero, battute le spese 400,000 Ben è vero eh’ io non mi son mai in questo tempo trovato a udir da quei popoli quello che io intesi dire da messer Andrea Bossi segretario di Vostra Serenità in questo Consiglio quando egli ritornò dal fare la Lega dopo l’uscire di sua maestà di prigione; che cioè ogni volta che s’imponeva loro alcuna imposizione, ovvero angheria, non era altra risposta data da loro se non che: sia lodato Dio, viva il re. Anzi posso dire di vera scienza che si trovano così aggravati quei popoli tutti; che se ne lamentano palesemente; e da persona veridica e italiana, ritornata meco di Normandia, ove abitava, mi è stato detto, per quei paesi i villani fuggirsene con i figliuoli in spalla, non sapendo ove andarsene, come disperati, non gli rimanendo più alcuna cosa per queste imposizioni di taglia ; che dimandati da questa tal persona ove andavano, gli era risposto : ove Dio vorrà : per non poter più star in quella terra. Quelli che abitano le città pagano ancor essi di queste taglie, ma non molto, ed una gran parte delle città non pagan niente , ma il re domanda loro imprestiti per sue lettere ogni volta che gli piace, a quella tanto e a quell’altra tanto ; e quelli della città fanno fra loro il computo, e ne cavano di subito la somma e gliela mandano. Questi sono imprestili che non si rendono mai. I gentiluomini non pagano cosa alcuna ; e sebbene io scrissi a Vostra Serenità che il re era per farli pagare ancor loro, ha trovato la materia così dura, per non esser giammai la nobiltà stata assueta a pagar alcuna cosa, che si è contentata sua maestà di starsi quieta