464 RELAZIONE DI FRANCIA esercitino I’ armi fra loro, di quel che siano per fare grandi acquisti sopra altri. Il popolo afflitto non cura la guerra, e i principi islessi rimarrebbono volentieri in pace; ma la gran copia de’soldati è mollo pericolosa. Il re più di tutti desidera la pace, e prima di romperla procederà con circospezione, darà avviso ai principi, farà nuove intimazioni al duca di Savoia, e minaccerà con la spada in mano, per indurlo a risolversi; ma in fine, violentato, vorrà mantener la riputazione. Sua maestà non passerà di qua da' monti se non tirato a viva forza, e la sede della guerra per il presente anno sarà in Savoia. Gli spagnuoli in questi accidenti non invaderanno la Francia da questa parie per i loro rispetti, ma terranno il duca in stato, e si varranno di questo solito pretesto appresso i principi. Onde entreranno nel Saluzzo e Piemonte, e il re farà l’impresa di Savoia in persona ; la quale se non l’acquista in (re mesi, non lo potrà far più, per le nevi; e il governo di Spagna al presente è nelle mani de’ grandi, che hanno concetti vasti, diversi dal re morto, da Idiaquez e Mora, che restituirono tante piazze (1). Non è comparabile il pericolo degli allri principi a quello del duca ; il quale ad un ¡stesso tempo avventura tutti i suoi stati ; e se ad istanza del Pontefice il re si contentasse di lasciar Pinerolo, le cose si acco-moderiano ; poiché gli spagnuoli e il duca resteriano contenti. Resta però dubbia la risoluzione di quale delle due parti sia per abbracciar il duca ; e chiara cosa è che per gli spagnuoli non fa che il marchesato ritorni a Francia, e i principi italiani all’incontro, che sì (2). Il tutto dipende dalla vita del re, al quale vengono lese dell’ insidie, nè è difficile levar la vita al francese per la libertà. In Francia poi, ritrovandosi molti malcontenti, mancamento di danari, gli svizzeri non sodisfatti, capitani che non sperano rimunerazione, nè vorranno servir senza paghe, per questo il re sentirà gran travaglio (1) Di questi due ministri è discorso nella Relazione di Spagna di Francesco Soranzo, che apre la nuova Serie delle Relazioni venete del secolo XVII, iritrapesa, in continuazione della nostra raccolta, dagli egregi signori Niccolò llarozzi o Guglielmo Berchet. (2) La risoluzione fu, come è noto, che dopo breve guerra ebbe luogo il cambio di Saluzzo coi possessi savoiardi oltra il Rodano.