DI LOItENZO PRILLI. 1582. 409 mente credere che questi dipendano da altre cause e da altri fondamenti. Adunque in questa prima parte della mia relazione giudico cosa molto conveniente che la Serenità Vostra sia informata del vero stato delle cose di Francia, de’suoi disordini e delle cause di quelli. E perchè questi si scopriranno tanti e di tanta qualità, che ragionevolmente faranno dubitar ognuno come possa star in piedi un regno con tanti disordini , proporrò anco e discorrerò in questo medesimo capo sopra i fondamenti della sua stabilità e fermezza. Dovendo parlar delle cose del regno di Francia innanzi al gravissimo suo cospetto, lascerò da parte la considerazione di molte cose, se bene curiose, niente di manco superflue , potendosi come cose ordinarie cavar da diversi libri e informazioni che vanno attorno, e mi restringerò a considerare con brevità alcune cose più principali, che appartengono alle forze e debolezza del regno di Francia, alla religione, alla giustizia e al governo. E per cominciar dal primo capo delle forze, dirò questo che mi pare molto considerabile; che quelle nobilissime qualità, delle quali il regno di Francia è stato favorito dalla natura, che 1’ ha fatto abbondantissimo di tutte le cose, tanto che, anco comodamente ne può somministrare a’ suoi vicini, si sono manifestate molto maggiori e più segnalate nel tempo delle guerre civili; alle quali ha fatto così mirabil resistenza, che non hanno potuto, con tutta la loro lunghezza, operar in Francia quello che sono solite di far in altre provincie; non essendo mai restato disabitato nè inculto per un solo anno alcun angolo di quel regno. Ed è cosa molta certa che gli eserciti, se bene nel passaggio loro hanno procurato sempre di rovinar il paese, non hanno però mai potuto operar tanto che passando per le medesime strade e cammini in un medesimo anno più volte diverse armate, non abbiano trovata grandissima comodità di tutte le cose, tanto la seconda volta quanto la prima, e tanto la terza quanto la seconda. La medesima considerazione si può fare intorno la grandissima ricchezza di quel regno, il quale ha potuto pagare gl’ infiniti tesori che ne hanno cavato i loro re, che si coniano più di 52