182 RELAZIONE DI FRANCIA l’intenzione di sua maestà, tale il suo fine, e tali le sue speranze, cioè di trattener costoro finché il re fosse in essere e in età da comandare senza dipendere dalle voglie d’ altri. Ma ben s' è ritrovata ingannata ; e s'è avveduta che la sua pazienza li faceva più insolenti, l'umanità più arroganti, le cortesie più commodi, e che i favori apporfavan loro grandissima riputazione, a tal che non solo confermavano a divozion loro quelli che li avevan seguiti nei tumulti passati, ma ancora molti e molti altri (certi di ottener dalla corte col loro favore quanto desideravano) si mettevano a seguitarli. Ond’essi levati a quest’ altezza, e conoscendo (come uomini astuti e sagaci che sono) che il re si faceva grande, e sempre con maggior sdegno contro di loro (che ben spesso, come giovinetto, non sapendo fingere, li chiamava tristi ed uomini di mal affare), spinti anco dall’osservazioni di Fiandra, dubitando che, ad imitazione del duca d'Alva, sua maestà non cominciasse dai membri principali a curar l’infermità del suo regno, si risolsero di assicurar le teste loro con la vita di sua maestà, anzi con quelle di tutta la casa di Valois, dando fuori con una congiura che, dopo che il mondo è mondo, mai ne fu sentita una tale. Si troverà bene, essere stalo congiuralo contro principi, re ed imperatori; s’odono bene delle sollevazioni di città e provincie; ma che tutto un regno così grande come è quello di Francia, in un giorno solo, e si può dir ad un’ora determinata abbia tumultuato in ogni parte, il re colla madre , fratelli e sorelle assaltato in campagna all’improvviso, e posti a manifesto pericolo di perdere insieme il regno e la vita , questo non si troverà giammai. Non si può, Serenissimo Principe (credami Vostra Serenità, credanmi VV. SS. EE.), rappresentar con parole il timore e la fuga di Meos (1), non l’irresoluzion di Monseos (che lo star non era sicuro, e il partir pericoloso), non il pericolo che si corse nel venire a Parigi, e non finalmente la confusione che fu per alquanti giorni in quella città. La quale ben si può comprendere da questo, che mille cavalli solamente furono bastanti ad assediar (1) Il 28 setiembre 1567.