1)1 FRANCESCO VENDRAMÌN. 1600. 458 Francia con le speranze di Spagna; le arti, persuader il papa col rispetto della religione; e 1’ industria fu la promessa di doverlo restituire a un principe cattolico. Pervenuto poi il presente re alla corona, ottenne il duca, col beneficio del tempo, la remissione a Roma, e potè accordar di ritenerlo in feudo, essendo favorito dal papa, il quale era risoluto di non venir a sentenza per non si inimicar alcuna delle parti. Ma sempre sua altezza ha desiderato di volerlo libero per propria riputazione, fondando le sue speranze sopra la benignità del re, sopra buoni mezzi de’ ministri e dame, e sopra la sua liberalità. Con che passò in Francia contro il parer di tutti. Pensò sua altezza di esser spesato; e la sua corte essendo numerosa, e attaccandosi molti francesi, sarebbe costata al re più di quattromila ducali il giorno; e per questa via l’avrebbe assediato, quando ad altro non avesse giovato. Questo pensiero fu preveduto dall’ accortezza di sua maestà; onde le fece preparare 1’ alloggiamento nel Louvre ristrettamente senz’ altro; da che le mormorazioni de’ piemontesi furono grandi, tacendo il duca che fu banchettato e spesato poi due giorni a Fon-tanablò. Passarono dalla parte di sua altezza termini di grande ossequio verso sua maestà eccedendo il suo stato e condizione, e fu corrisposto dalla affabilità di lei, che quanto più era risoluta di non compiacerlo nel negozio del marchesato, tanlo più nel resto procurava di onorarlo. Ricercò il duca di poter presentar ministri e dame, che gli fu concesso con condizione che dovesse dire a chi e quanto; onde perse il frutto. Appre-sentò anco il re di gioie, il quale lo corrispose con cose di manco valore. Gustava il re di veder eh’ egli dispensasse per indebolirlo; tanto che il duca convenne alla fine comandar a’ suoi cortigiani che si spesassero da per loro in Parigi; dove per esser il vivere a prezzi eccessivi, convennero presto cominciar a sbandarsi; e così restò sua altezza con pochissimo numero di gentiluomini. Si fa conto che sua altezza in presenti e altro abbia speso 300 mila scudi, e che il re non abbia fatta alcuna spesa di considerazione. Non mancò il duca di tutti gli offici e mezzi posibili per ritenersi il marchesato, e avrebbe