DI ZACCARIA C0NTAR1NI. 1492. 9 ad ogni modo, pregandone che volessimo adoperarlo in ogni occorrenza nostra, e pur assai altre buone e amorevoli parole. Lo Stato di Savoia, come sa la Vostra Sublimità, è molto più grande di quello che si vede per il cammino che abbiamo fatto, che per la sua longitudine comincia da Vercelli e va fin sopra la riva del Rodano, dove dall’altra banda è la città di Lione, che sono in tutto 204 miglia; e la sua latitudine comincia a Losanna e vien fino al Monviso , che sono 126 miglia. In questo circuito sono undici città , dieci che hanno vescovado, delle quali quattro sono di qua dai monti e sette di là ; e liberamente da quella parte questo Stalo è la vera porta da poter dare e togliere 1’ introito e l’esito d’Italia a cadauno. La entrata sua, per la informazione che abbiamo avuto (la qual non affermo perchè potria esser vera e falsa), non eccede d’ordinario, di tutti i dazi e gabelle, 40,000 ducati. È vero che hanno poi di estraordinario le tasse che mettono al paese , le quali le fanno esser più e meno secondo la occorrenza delle guerre ; e oltre a questo, per le guerre hanno le fedeltà, che sono i baroni, conti e signori che sono sotto al dominio, i quali a tempo di guerra sono tenuti servir il ducato di certo numero di persone a tutte loro spese giusta l’estimo e possibilità loro. Queste fedeltà sono in tutto 400, che in effetto è gran cosa, nelle quali mons. di Bressa non è computato salvo per una , e cosi mons. della Zambra (de la Chambre), mons. di Ginevra, mons. di S. Gioan di Moriana, ed altri simili, i quali quantunque siano gran signori, nientedimeno, come ho predetto, non sono computati salvo per una fedeltà per cadauno ; sì che con questi mezzi il duca di Savoia si è sempre prevalso ed ha potuto resistere a tutte le inimicizie, che da ogni parte e per qualunque rispetto hanno cercato di nuocergli. Passato i monti con minor incomodità assai, per il giudizio mio, di quello che credevano molti dei nostri rispetto alla mala relazione che ne era stata fatta , e continuando il cammin nostro con quella maggior sollecitudine che, habilo respectu al numero dei cavalli e dei muli da soma, ne fu possibile di usare, preponendo questo ad ogni altra comodità 2