DI MICHELE SORIANO. 1562. llf brate dalle istorie. Provò ancora la Grecia e provò l'Asia Tarmi di Francia nell'acquisto dell’impero di Costantinopoli, nel quale la Signoria di Venezia, essendo compagna, guadagnò tanta gloria e tanto stato. Lo provò la Barberia e l’Egitto in tempo del re Lodovico il santo, il quale benché fosse preso nel conflitto, fu però accordato il re di Tunisi a pagare ogni anno quarantamila ducati di tributo. E nei medesimi tempi il re Carlo d’Augiò acquistò la Sicilia e il regno di Napoli con tutta quella parte d’Italia che non era mai più stata in potere de’ francesi ; e la successione sua passò in Ungaria, e regnò in quella provincia molti anni. E nel tempo de’nostri padri Carlo Vili, con un terribil corso di fortuna, occupò di qua dai monti in piccolo momento di tempo gran spazio di paese, che fu un principio ad invitar di nuovo i re suoi successori all’ acquisto d’ Italia ; la quale fu poi nobilitata (1) dal re Luigi, dal re Francesco e dal re Enrico con tante vittorie e tante rotte. Ma quanto alla propria difesa non si trova mai che il regno di Francia, dopo che è regno libero, sia stalo vinto da nessun altro che dagl’ inglesi, i quali in una lunga e continua guerra fatta nelle viscere del regno ne occuparono una gran parte ; ma durò questa loro vittoria poco tempo, perchè non solamente furono spogliati di quella parte del regno che tenevano presa per forza, ma ancora della Normandia c della Guienna, patrimonio antico dei re d’Inghilterra, donde ebbe origine l’odio mortale fra quelle due nazioni, che non iìnirà mai. Fu poi tentata dall’imperatore Carlo in questi prossimi tempi l’impresa di Francia due volle, e dal re cattolico ultimamente, e con miglior fortuna del padre; ma sempre è occorso che allora quando pareva che quel regno fosse mezzo vinto, dopo rotte di eserciti, perdite di terre, e prese de’principali signori e capitani, e dei regi proprii, sia però risorto sempre più gagliardo, non solamente polendo difendersi dalla rovina, ma ancora spaventare quelli da cui era per essere (1) «Forse la fortuna, perché quanto all'Italia non credo che messer » Michele Suriano intenda che le invasioni e le scontine francesi 1’ abbiano » nobilitata. » {Tommaseo).