DI M. ANTONIO BARBARO. 1564. 161 e travagliati, massimamente in Parigi, ove è stato in ogni tempo il numero de’ cattolici così grande, che se avesser avute le armi in mano con libertà, senza dubbio non ci sarebbe restato in quella città vivo pur un eretico. E a questo proposito voglio dire alla Serenità Vostra, che sebben quella setta aveva preso così gran piede, nondimeno non includeva la terza parte del regno. Dai tumulti adunque continui che fa-cevan quelli, dagli assalti alle chiese, dall’uccisioni e saccheg-giamenti che pur si vedevano in molti luoghi, ove non si poteva resistere al loro impeto, nacque un mezzo più degli altri potente e atto non solamente ad aumentare la nuova religione, ma a voltar presto il regno tutto a quella. Perciocché mostrando quei capi principali da me di sopra nominati, che avevano in mano il governo, di voler provvedere a tanti disturbi con apparenza di pietà e di bontà, sotto colore del puro servizio di Dio, e finalmente con falso argomento della quiete e tranquillità della Francia ; e dicendo che la via del rigore non solamente non era buona per acquetar i tumulti, ma era più tosto atta per maggiormente accenderli, e che bisognava qualche più lieve medicamento a quell’ infermità ; fecero nel mese di gennaio del 1561 radunare un’assemblea o congregazione di due presidenti per ciascun parlamento del regno ; e tutti furono uomini scelti dalla nuova religione. In questo si ritrovarono ogni giorno il re di Navarra , la regina e tutti quei signori del consiglio, la maggior parte dei quali erano a quella setta inclinali. Qui fu proposto il modo di provvedere alle confusioni e disturbi della Francia: e una delle provvisioni principali che fu posta innanzi, nella quale inclinavano le opinioni di molli, era il voler dare il tempio agli eretici nelle città proprie, ove avessero da predicare. E perchè questa pareva materia troppo importante, e deliberazione che avria partorito qualche effetto grande (siccome comprendevano anco dagli olfizi fatti dagli ambasciatori dei principi cattolici), finalmente fecero nascere (di quasi comun consenso, perchè erano, com’ho detlo, persone elette di questa volontà) un decreto, nel quale sebben v’ erano alcune cose d’importanza agli ugonotti, come la predicazione loro fuora delle città con la presenza dei mi* 21