ni GIOVANNI MICHIEL. 157*2. 283 fendo per questo, nè abbandonando 1’ ammiraglio il negozio, faceva ogni officio per ritenere il re nel primo proposito, dicendo che la cosa di Mons era solamente per un principio, e che come i provinciali vedessero il principe di Oranges armato, fariano anco gli altri come quelli di Mons. Però tutto era niente se non occorreva, come occorse, che essendo nel principio del mese di luglio, stali occultamente mandali dal-1’ ammiraglio con connivenza del re, per entrar in Mons e per presidiarlo meglio, mons. de Gioanlis e il proprio luogotenente di esso ammiraglio, persona principale e a lui carissima, e molti altri capitani, con una grossa banda di uomini da piedi e da cavallo al numero di tre in quattromila fanti e di mille settecento in ottocento cavalli, questi, mal guidali (intendendosi, dicono, le guide che li conducevano, con gli spagnuoli), ed essendo i capi francesi in confusione e poco d’ accordo fra di loro, mossisi alla balorda, capitarono male, essendo stati disfatti e restali lutti o morti alla campagna o prigioni de’ spagnuoli. Successo, per dire il vero, non solo molestissimo all' ammiraglio, ma a tutta la Francia, trovan-dovisi un gran numero di gentiluomini e persone di rispetto; e tanto più molesto quanto che veniva scritto e riferito, che contra quei francesi che erano prigioni faceva il duca d’Alba severissima esecuzione, facendoli parte appiccare, parte annegare ; e quello che era peggio, che per via di tormenti avea fatto confessare a Gioanlis e ai principali di essersi mossi non solo con sapula, ma di ordine del re. Onde presa l’ammiraglio questa occasione del proceder del duca, mise il re in tanto sdegno, che non poteva contenersi con chi si trovava de’ suoi confidenti, che non prorompesse con molta alterazione a dire: Sapete? Il duca d’Alba mi fa il mio processo. In modo che, aggiunte queste cose ai termini e parole insolenti e furiose usate per innanzi da esso duca all’agente del re residente appresso di lui, certo, stranissime e insopportabili (come in questo proposito mi disse la regina), non fu difficil cosa al-1’ ammiraglio, in assenza della regina, mentre ella era andata ad incontrar la duchessa di Lorena sua figliuola, d’indur di nuovo il re alla guerra. La quale per quattro o sei dì con-