DI GIOVANNI MICHIEL. 1572. 287 naie, non il duca di Mompensier, non alcun altro del sangue regio, tutti essendosi escusati con diversi impedimenti. Solo allo sposalizio si trovò il re di Navarra e la duchessa vecchia di Ferrara, 1’ uno e T altra della religione. Finite le quali nozze, si fecero senza intervallo anco quelle del re di Navarra con madama Margherita sorella del re, nonostante che a Roma non si avesse potuto ottener la dispensa. Queste furon fatte a Parigi con le solennità debite e consuete nelle nozze reali di figliuole e sorelle del re, nella chiesa di Nostra Dama (che è il vescovato) secondo 1’ uso cattolico, per mano del Cardinal di Borbone zio carnale dello sposo, benché lo sposo non volesse intervenir alla messa ; ma mentre ella si cantò stette ritirato nella sagrestia. Furono i banchetti e le feste molto grandi e reali nel gran palazzo del parlamento, con tanto concorso di popolo e di nobili, tanto donne quanto uomini, che essendomi io trovato, come ambasciatore ordinario, alle nozze delle altre due sorelle, la duchessa di Lorena e la quondam regina di Spagna (1) non solo non vi conobbi differenza, ma piuttosto vantaggio in queste da quelle. E fu osservato (per non tacer questo particolare) nel re ed altri principi e signori, e generalmente nelle donne e negli uomini, una tale e tanta quantità di gioie, agli uomini nelle berrette e ne’ vestili, e alle donne non solo nei carcanl (come essi dicono), che sono gli ornamenti della testa, e nelle cinte e manili, ma per tulio il taglio delle vesti, che sì come era ammirabil cosa nel vederla, così pareva inestimabile nel pre-ziarla. Raccontano che il re avesse la berretta, il coltello e la roba che portava attorno, di valor di cinquecento in sei-centomila scudi ; mons. d’Aogiò suo fratello, per ornamento d’ una berretta solamente, oltra 1’ altre gioie, vi aveva quelle 32 perle di 12 carati così famose che erano del Gonella, comprate da lui, per occasione di queste nozze, per il prezzo di ventitremila scudi d’ oro del sole. E quello che appena par credibile, furono numerate meglio di centoventi dame, tutte, oltre le gioie che avevano attorno, vestite quale di broccato, (I) Isabella, morta nel 1568.