388 RELAZIONE DI FRANCIA Ma vivendo esso monsignore come vive, e trattandosi come egli si tratta con poca o nessuna differenza dalla corte e stato del re in tutta sorte di servizi, con sue guardie da cavallo e da piedi, di svizzeri, di archibugieri, di paggi, vestiti lutti a livrea (e quella ricchissima nella quale entrano ori e velluti cremesini) e con ogni altra cosa pertinente a’suoi piaceri e comodità, nella caccia di tutte le sorti, e cappella, e musica e cose tali, non solamente non gli bastano, ma è sempre in grosso debilo, perchè spende senza ritegno. Onde, ossia per questa sua molta larghezza, ossia per la sua molta trattabilità, o perchè naturalmente si favorisca sempre la parte più debole ( sì come è avvenuto sempre in quel regno nei fratelli di re), quanto egli si è guadagnato la inclinazione e il seguito in universale quasi di ognuno, massimamente dei nobili e gente da guerra, tanto per contrario il re va di giorno in giorno perdendolo. Tanto che non solo è poco amato dai soldati, come aborrente dalla guerra , ma dai nobili ¡stessi ; essendosi il re ristretto fra alcuni suoi favoriti (mignoni li chiamano), che sono una banda di dieci o dodici giovani quasi tutti sbarbati, e se ben nobili e di buone case, però di mediocre stato e fortuna ; e con i quali il re vive domesticissi-mamente, aggrandendoli quanto più può, e repartendo in questi tutte le grazie, tutti i favori e tutti i doni, con una, si può dir, profusa liberalità, senza alcun riguardo della grandissima strettezza nella quale si ritrovano le sue finanze ; convenendogli ora ricorrere a nuove gravezze e imposizioni con tanta esclamazione di tutto il regno. Questo procedere del re, sì come ha causato grandissima invidia e odio contra quei suoi favoriti, così ha levato al re quella naturale inclinazione e affezione della nobiltà e d’ognuno, che gli era portata, e voltatala per contra a monsignore; e si è largamente compresa e conosciuta questa inclinazione verso monsignore con questa occasione dell’andar suo in Fiandra ; perchè prima che partisse fece espedizione (oltra buon numero di cavalleria) di 15 o 16 reggimenti o colonnelli di fanteria dei primi del regno, di 20 insegne per reggimento, che fecero un numero di 300 e più capitani, senza dar altro