238 RELAZIONE DI FRANCIA leficio o poco beneficio. È vero che quando fosse fatta una guerra fuori del regno, nella quale lutti fossero uniti, e che avessero un superiore a tutti essi , come saria il re o monsignor di Angiò suo fratello, è da tener per certo che si ve-driano effetti molto notabili. Hanno avuto titolo di generali il duca di Mompensier ; il principe delfino suo figliuolo, che son principi del sangue regio ; il duca di Nemours, che è di casa di Savoia ; quel di Ornala, che è di casa di Guisa ; e quel di Nevers, che è fratello del duca di Mantova ; e quasi tutti cinque i marescialli. E per non tediar la Serenità Vostra con narrarle le qualità buone e cattive di tutti questi, dirò solamente che il meglio di tutti è il marescial di Tavannes, uomo di qualche anno, che ha vedule tutte le guerre dei suoi tempi e in molte ha avuto carico, stimato non manco prudente che valoroso, e alla buona condotta del quale si attribuiscono i buoni successi delle battaglie che son state guadagnate contra gli ugonotti, perchè monsignor di Angiò fratello del re sempre l’aveva appresso, e si fidava assai del suo parere. Molli son quelli, oltra i nominati, che han comandato con titolo di generali, ma non a eserciti di molta importanza, che saria lungo a recitarli. De’capi di quelli della nuova religione ne son alcuni di nome, ma questi non sariano per generali, ma solamente per particolari capitani ; ma nessuno in queste guerre si è fatto più sentir e nominare dell’ ammiraglio. Nel quale veramente è cosa degna di gran meraviglia, che non avendo, mentre che ha servito il re nelle guerre contra il re di Spagna, fatta mai azione degna di laude, in queste guerre contra il suo re si sia fatto tanto stimare e temere, e che un privato gentiluomo come lui, con poca facoltà, abbia sostentata una così lunga ed importante guerra, non solo contra il suo re tanto potente, ma contra tanti aiuti che ha avuti la maestà sua dal re di Spagna, da tanti principi d’Italia, e anco da qualche principe di Germania. E tanto più cresce questa mera-• viglia, quanto che avendo perse tante battaglie, si è sempre conservato in reputazione con tutti, e massime coi railri e i