DI LORENZO PRIULI. 1582. 413 corona di Francia. E però sempre che è venuta l’occasione di aiutar e favorire le cose della corona, si sono mostrati prontissimi e obbedientissimi al re. Queste sono le considerazioni che si possono far intorno le forze di quel regno, lasciando da parte il considerar molle altre cose a mio giudi-cio superflue. Vengo ora alla religione; e prima, parlando delle cose del clero, questo, quanto alla temporalità, si trova in buonissimo stato, perchè gode tutte le entrate sue temporali, eccetto quella parte che si trova nel paese di Bearne sottoposto al re di Navarra, che sono godute da lui. E queste sono cresciute grandemente, essendo cresciuto il valor delle robe in Francia universalmente per il doppio almanco di quello che solevano valere. Ma non si può dir così di quello che tocca alla spiritualità del clero, essendovi in esso abusi e confusioni grandissime, perchè non si tiene conto della dottrina, non de’ costumi, non della residenza e governo delle anime. I vescovati, le abbadie, i priorati, le cure e ognaltro carico ecclesiastico sono fatti venali, e se ne fa pubblica mercanzia e simonia. Questo disordine non è principiato ora, se bene è ora in grandissimo colmo. Sono molti anni che ha avuto principio. Di modo che non è stata diffidi cosa a’ ministri mandati da Ginevra e d’altra parte, introdur in Francia tante nuove e eretiche opinioni, avendo il clero cattolico persa la riputazione. Molto più dobbiamo meravigliarci, umanamente parlando, che le cose non siano in peggior stato di quello che si trovano, poiché per grazia di Dio con tutto il poco pensiero che vi è stato messo, e che vi si mette, è sminuito il numero degli ugonotti il settanta per. cento, ed è grande lo zelo e il fervore che mostrano i cattolici nelle cose della religione, frequentandosi le chiese, massime in Parigi, le feste dalla mattina alla sera con tanto concorso che è uno stupore. La qual devozione però si vede nelle genti minute e basse, e non ne’ grandi; dei quali non si ha, per dir il vero, universalmente quella buona opinione che bisognerebbe. La causa principale di questi disordini si crede sia la mala distribuzione de’vescovati è abbadie, che sono date dal re e da altri, che hanno libertà da lui, indifferente-