220 RELAZIONE DI FRANCIA le resterebbe solo il marchesato di Saluzzo, che è troppo poco. L’anno passato fu trattato di dare ricompensa in Francia al marchese del Finale, e prendere il suo stato di qua da’ monti ; ma successe la guerra che sturbò tutto il negozio, il quale se fosse seguito, forse si sarebbe indotto il re a gratificare il duca e madama di Savigliano. Ma di Pinarolo e della valle della Perosa non penso, perchè sono sopra la strada che viene dal Moncenisio, strada più facile per i Francesi di nessuu’ altra, per la quale camminano sempre sopra il loro. Cade anco in considerazione che pareria a quella maestà commettere cosa indegna della sua grandezza se rendesse quelle piazze, che prima o ad un istesso tempo il re cattolico non facesse il medesimo d'Asti e Santià. Fuor di questo, può sua eccellenza promettersi della corona di Francia; perchè se bene non è giudicata in tutto buon francese, pur credono che venendo 1’ occasione, se non vorrà essere con Francia, fatto accorto dalle cose passate, si guarderà molto bene di non le essere contra. La Signoria di Genova è in poca grazia di quella corona; e quando s’udì la morte di Sampiero Corso , ognuno ne dimostrò dispiacere, e rincresceva che con la perdila di tal uomo dovessero cessare anco i tumulti della Corsica. 11 signor duca di Ferrara è tenuto come membro e borsa principale di quella corona; però non accade parlare d’esso. Il duca di Fiorenza (1) è amato, per quanto ho potuto comprendere, dalla serenissima regina ; e se ben sua maestà si sdegnò grandemente (sì come scrissi) per causa dell’ imprestilo fatto ultimamente, pure il tutto fu acquietalo, perchè P imprestito seguì, e la colpa fu attribuita a’ ministri che fossero poco destri. Ho giudicato che tale sia l’animo di sua maestà verso di lui, perchè si serve di sua eccellenza in diverse cose sue particolari, e le dimostra confidenza. S’ha anco da credere che le piaccia la sua grandezza, perchè mentre » manège, ou bien par les trailés, vous pouvez ayoir le Piémont, fermez les » yeux à toute consideration, pour parvenir à co bui. » (Branlóme, 111, Ili)-(1) Cosimo I non aveva ancora il titolo di granduca, che gli fu conferito soltanto nel decembre (li questo stesso anno 1509 da Pio V.