304 RELAZIONE DI FRANCIA che si potesse fare (diai» di regni) è stimato da’francesi, quando sia lontano un palmo, per dir così, dalla Francia; ma solo stimano e mirano alle cose più vicine, o Fiandra o Italia, sopra le quali vi pretendono, e Io dicono chiaro. E senza dubbio, quanto prima il re veda le cose del regno quiete (al che non anderà lungo tempo, essendo già levati, con la morte dei capi, tutti i semi delle discordie civili) tanto prima vi darà dentro, attendendo intanto con qualche grazia e donativi (essendo, come è, largo e liberale) a raddolcir la nobiltà tutta, per dir il vero, commossa e risentita per quest’ ultimo fatto. Ma essendo proprio, come è, de’ francesi, di esser così immemori delle ingiurie come dei beneflcj, non è da dubitare che con ogni picciolo benefizio che ricevano dal re, non mettano presto in oblivione ogni cosa passala, e che lo seguano e servano con quell’ ardore che sono solili, avendo quella nobiltà troppo bisogno del re, nè sapendo vivere senza di quello. Fino adesso il re era solito dire, che fino che non avesse l’età di 25 anni (che da giugno in qua è entrato in 23) voleva far del matto (per dir il motto francese) cioè attender a darsi buon tempo; e per ciò si mostrava alieno da’negozi, rimettendo tutto alla madre ; ma non dice più ora così, nè lo fa; perchè mi raccontano che in questo ultimo tempo egli si faceva dir più di tre volte una cosa dalla madre prima che la facesse. E benché non abbia con i suoi domestici, sì come con i gentiluomini della camera, con monsignor di Guisa ed altri signori giovani suoi coetanei, che gli sono sempre appresso, mutalo procedere, essendo più che mai piacevole e trattabilissimo in conversazione, sì che ha per male, quando giocando insieme, che si urtano, battono e spingono come è il costume e uso loro (non senza pericolo molle volte di farsi gran male) se non sia urtato, spinto e battuto ancor lui e senza rispetto come il minimo ; però dicono adesso, che non è alcuno di loro che, dopo questo ultimo fatto, non si ritiri indietro più di quattro passi da quello che solevano ; avendolo questa azione posto in tanta stima, che dove prima era amato, ora è temuto, e talmente temuto, che porta pericolo (se non si governerà con gran temperamento, sì come gli è ricordato)