370 RELAZIONE DI FRANCIA non è meno intendente di questi e di quelle, che egli sia delle cose di guerra, nella quale ha più continuato che nell’esercizio de’ dottori. Per questa causa gli fu dato il governo di Lione e del Lionese, nel quale si portò di maniera che, ritornato in corte, e fatto del consiglio regio, con la confidenza e protezione che egli seppe guadagnarsi dalla regina e dal re, mancato che fu il cancelliere passato, monsignor dell’ Hospi-tale , fu creato lui (1). Il qual grado essendo il primo del regno, 1’ ha posto in tanta invidia, e accresciutogli talmente odio, che se prima come italiano era mal visto, adesso come cancelliere e tutto congiunto con la regina, è aborrito e mi-nacciato nella vita. Ma egli è animosissimo, appoggiato al favore ; e assicuratosi sopra la grazia del re e della regina, avendosi buona guardia, con aver sempre la casa piena di parenti e nipoti sUoi, buoni soldati, non fa più che tanta stima delle minaccie. Gli opponevano che sia avaro, non omettendo niente di quello che appartiene al suo utile, e non potendosi da lui aver cortesia. Ma, quello che più importa, dicono che nell’ oifizio suo sia poco intendente delle cose del regno, perchè, passando per sua mano e sotto il suo sigillo tutte 1’ espedizioni di grazie e di giustizie, egli impedisce, e per contrario consente, molte cose che non dovrebbe, come poco esercitato nella professione di giudice e di dottore, non intendendosi nell’espedizioni, dove occorra o mettervi o levarvi una clausola più o meno, e che ella sia detta più ad un modo che ad un altro. Oltre che sia lunghissimo, volendo spedire tutte le cose lui ; onde è pericolo che, prevalendo l’odio, non lo levino dall’oifizio. Ma egli, accortissimo, prevedendolo, rimandò ultimamente i sigilli al re: ma gli furono rimandati, facendogli dire il re che continuasse: disegnando, se pur lo leveranno, di farlo di chiesa. E dicono che il re va trattenendo tutte le vacanze ecclesiastiche, non volendo pronunziare alcuno prima che non abbia provvisto lui di cinquantamila franchi d’entrata l’anno, con fine di farlo cardinale, e che si riduca a Roma, o di dargli durante la sua vita (1) Veramente a l’Hòpital succedette Morvillers, e a questi il Biiago.