DI M. ANTONIO BARBARO. 1564. 157 ecco (misera provincia e infelice imperioI) in questo tempo la morte del re, la quale apporlo ben mestizia e dolor infinito a tutti quelli che, come da un alto monte riguardando in mar da lontano, prevedevano il futuro tempo cattivo. Ecco allora per conseguente la liberazione del principe di Condè , ecco il dispregio del già fatto e pubblicato editto, ecco il nuovo morbo, i persecutori della fede cattolica, le sedizioni, la disobbedienza, e finalmente le tenebre e l’oscurità di quel bellissimo e amenissimo paese. Morto adunque il re Francesco li, il qual era in età di anni diciotto, e polea governare il regno, avendo appresso, di sè, come ho detto, il cardinale di Lorena (signor mollo cattolico e di buona mente, e nei maneggi di stato assai versato), successe alla corona Carlo IX, re presente, in età d’anni dieci. Nel qual tempo, non essend’ egli atto all’amministrazione, fu per deliberazione dei tre stati fatta reggente la regina madre insieme con Navarra, come primo principe del sangue reale; onde tutta la somma del governo del regno di Francia fu posta in mano di questi due con eguale potestà e autorità ; con questo di più, che la regina dovesse governar la persona del re e fratelli, e il re di Navarra avesse quasi solo la certa sopraintendenza nelle cose della guerra. Qui potrei dire molle cose in quel tempo avvenute, d’importanza, le quali convengo tralasciare per non esser lungo. La regina allora si ritrovò nel maggiore travaglio che fosse stala giammai, perciocché i Ire stati non volevano, come donna, ammetterla al governo , e le furono fatte molte pratiche contra, per escluderla ; ma finalmente il favore ed il consenso del re di Navarra e altri principi del sangue superò questa difficoltà ; sebben fu detto che la casa de' Guisa non restò di contraoperare poiché s’ avvidde che la regina doveva esser con esso re di Navarra unita. Dopo questa deliberazione, per la tenera età del re, e per il governo degli stati suoi, fu fatto un consiglio nel quale, oltre la regina e Navarra, capi supremi, furono ammessi e introdotti tutti i principi del sangue, il cardinale di Lorena, il duca di Guisa, il contestabile, il cancelliere, Tornone, Satiglione, l’ammiraglio, il duca di Ne-