8 RELAZIONE DI FRANCIA gonza. Questa Madama è di eia di circa 26 anni , grande , grassa, bianca, e formosa di volto, sì che a’ miei occhi ella mi parve una allegra e bella donna. Le appresentassimo le lettere credenziali , e per nome di Vostra Sublimità le dissi che così come per molti mezzi la Vostra Sublimità era stata contenía farle conoscere quanto era l’amor e benevolenza che continuamente le aveva portato, così etiam allora aveva voluto per il mezzo nostro farne aperta dimostrazione, e che per nome di quella eravamo venuti a visitarla e ad offerirle lutto quello che per Vostra Sublimità convenientemente si potesse far ad onore e comodo suo, con quelle parole che mi parvero esser al proposilo. Ne rispose per suo nome mons. di Gebenna, il cancellier generale, ringraziando la Vostra Sublimità della visitazione , accettando le offerte e offerendone ancor lui tutto quello che per quello Sialo si poteva fare ad esaltazione e gloria della Vostra Sublimità. Ne parve eliam far bene visitar monsignor di Bressa, il quale, come sa Vostra Sublimità, fu fratello del duca Amedeo (IX) padre del duca Carlo, il qual fu padre di questo duca Carlo Amedeo che vive al presente, che è di età di anni tre; il qual Filippo è commisano del duca ed è governatore e luogotenente generale di quello Stato, ed in effetto quello che in omnibus al presente governa (1). Il quale intendendo che dovevamo andarlo a visitare, per dar reputazione e a sè e alla visitazion nostra, immediate fece ridur tutti quelli del Consiglio in vescovado , che è la sua continua abitazione e domicilio quando si trova a Torino, dove visitassimo Sua Signoria con offerte e parole generali, come in similibus si suol fare; il qual ne rispose umanissimamente, el inter celera che si doleva di non si trovar in Francia a questa nostra andata , perchè in quel luogo aveva dei parenti e amici assai e gran potere, e averia avuto occasione con questo mezzo di dimostrare il buon volere e la buona disposizion sua verso la Vostra Sublimità; ma che quello che presenzialmente non poteva fare, lo faria con lettere (1) Nel li9B sali egli slesso al Irono ducale in occasione della morie del suo nipote Carlo li. Fu devoto ed amico di Carlo Vili, il quale lo nominò suo gran ciamberlano e gran maestro della casa reale.