282 RELAZIONE DI FRANCIA raglio e di mons. di Moraoransì figliuolo del contestabile (quale è stato sempre, dopo l'ultimo editto di pacificazione, in somma grazia e autorità appresso il re), l’uno e 1’altro autori della lega con Inghilterra a mutua difesa, ma occultamente si tiene anco ad offesa, quasi per contrapporsi alla lega di Spagna con Vostra Serenità ; dappoi, dico, che per opera di questi furon date orecchie alle promesse e partiti posti innanzi dal principe d’ Oranges e dal conte Lodovico suo fratello, di poter avere a loro devozione dieci o dodici delle principali terre di Fiandra, sempre che il re volesse aiutarli a ritornare in casa , offerendosi di metter lutti quei paesi sotto la protezione e obbedienza di Sua Maestà, parve che secretamente il re non se ne mostrasse alieno, ma vi acconsentisse, persuaso che non era da perdere una simile occasione, stando in poter suo, se non di appropriarsi tutti quegli stati, almanco di levarli dal dominio de’spagnuoli. E quello che era anco più considerato, e il principal fine del re, col metter in necessità gli spagnuoli, turbate le cose di Fiandra, di voltarsi alla difesa di quelle, veniva a levarli dalla continuazione e progressi della lega con Vostra Serenità, e in questo modo a slegarla. E tanto più sicure facevano le cose del principe di Oranges, quanto che mostravano al re eh’ egli aveva occultamente impetrato, oltra il favore e aiuto di alcuni principi di Germania, sì come il Palatino ed altri, anco quello della regina d’Inghilterra, prontissima di sua natura, per desiderio di vendetta, a’ danni dei spagnuoli e ad ogni disonore del duca d’Alba special suo nemico ; riconoscendo da lui la pubblicazione di quella scomunica così ignominiosa pubblicatale contra dal papa passato; e tenendo essa regina che il duca sia stato non solo conscio e partecipe, ma autore delle cospirazioni e congiure fatte contra di lei. Però il re non volle mai acconsentire di scoprirsi apertamente a favore di Oranges, prima che non vedesse l’effetto delle rivoluzioni delle terre, che prometteva. Ora avvenne che le dodici terre si convertirono in due solamente, che furono Mons e Valenziana, e che Valenziana presto si recuperasse; onde non vedendo il re maggior progresso, cominciò a farsi languido e a raffreddarsi. Ma non intermet-