DI LORENZO PRIULI. 1582. 421 disordini con le armi, poiché non possono per altra strada ottener la regolazione di essi. Dirò adunque, Serenissimo Principe, che la prima causa è la divisione che é tra cattolici e ugonotti, i quali in cosa tanto grave non potranno mai esser uniti di volontà ; nè si possono fidare 1’ uno dell’ altro, e tanto manco quanto che non fa per gli ugonotti la total regolazione dei disordini, nella quale metteriano mollo dell' interesse loro particolare. Il secondo rispetto è che non hanno capi principali a cui commetter un negozio di tanta qualità; perchè i cattolici, che sono senza comparazione la parte maggiore, non metteriano mai questo negozio in mano del capo ugonotto; e di principi cattolici che fossero atti ad un carico di tanta qualità, non viene in considerazione altra persona che monsignore, che è ora pur troppo occupato nelle cose di Fiandra, o un principe della casa di Guisa; i-quali tutti sono stali e sono tuttavia unitissimi con sua maestà; perchè se bene hanno ricevuto qualche disgusto, tuttavia non si disuniranno mai dal re per loro interesse particolare, vedendosi per questa maniera più forti contra il re di Navarra e principe di Condè. Oltra di questo vi sono molti altri rispetti che tengono addietro i popoli e la nobiltà che non entrino in cosa di questa qualità; prima, perchè sono molti che compassionano non tanto lo stato del regno quanto quello del re ; il quale avendo trovato introdotti molti disordini per colpa delle guerre civili, non può così facilmente rimediarvi. Altri amano la benignissima natura del re, che non è nè vendicativo nè crudele. Molli sono quelli che gli sono obbligali per i grandi beneficj che hanno ricevuto da sua maestà, e molti anco sono che ’aspettano d’esser beneficati dalla sua grande liberalità e prodigalità. Altri poi, che non sono guidati da questi fini particolari, vanno così scorrendo sperando che il tempo debba rimediar a questi disordini o con la corta vita del re (il che è pur minacciato dagli astrologi) o con gli anni, che sogliono far mutar vita e pensieri così a’ principi come a’ particolari. E il re dà pur qualche volta qualche segno di voler mutar vita e pensieri, e attender con maggior spirito al servizio del suo regno.