310 RELAZIONE DI POLONIA ma così fresca c ben complessionata, che essendo maritata è certa opinione che avrebbe figli. Non è molto grande di corpo , ma bianca come sono la maggior parte delle donne di quei paesi, e gratissima , e parla benissimo italiano. Ha l’animo ornalo di molle belle qualità, fra le quali la religione è la principale, non restando mai di udire i divini uffìcj, e stando la maggior parie del tempo in chiesa. È affabile ed umana quanto possa esser principessa al mondo, di maniera che per queste qualità è tenuta in reverenza fin dagli stessi eretici. Tiene onorata corte, c quando venne all’esequie del re Sigismondo suo fratello aveva più di 600 cavalli ordinarj alle sue spese, senza contare un’infinità di personaggi e signori che P accompagnavano, con tutto che ancora non sia al possesso delle città e castelli che pretende per i testamenti della regina Bona sua madre e del fratello, pei quali verrebbe ad avere una gran parte in Polonia e una maggiore in Lituania per esser stati quei luoghi comprati con i denari di sua madre. Si aspetta a Sua Altezza un terzo del tesoro lasciato da suo fratello, dove sono ori, gioje, argenteria e mobili in gran quantità e di molto prezzo ; e oltre la sua dote, è anco nel testamento stata avvantaggiata sull’ altre sorelle di tutte le spoglie della regina, che sono d’estremo valore. E poi pretende dal re Cattolico la terza parte dei 40 mila ungari, che sono dell’ ulile dei 400,000 mila prestati dalla regina sua madre a Carlo Y, e così la porzione del ducato di Bari e principato Rossano (1). Mentre il serenissimo Enrico stette in Polonia ella sperò d’ esser regina; ma dopo la sua partila alcuni vogliono eh’ella abbia volto 1’animo al serenissimo Ernesto, sebben non mancano altri principi e duchi che procurano di averla , non pur con la speranza d’esser re, ma solo con le pretensioni del tesoro ed entrate che dovrebbe avere. Tartari. Il Gran Can de’Tartari Precopensi nell’elezion passata mandò a fare intendere in Polonia , eh’ egli non voleva alterar punto la buona amicizia che aveva col re Sigismondo Au- I Veggasi addietro a pag. 307.