DI PIETRO DI ODO. 1392. 337 nota sopra una carta il nome d’uno dei competitori , c; a quello si notano di sotto tulli i voti che lo favoriscono , e cosi fanno di ciascheduno di essi, e quello poi che ha maggior numero di voti e che passa la metà , viene pubblicalo re dal-l’arcivescovo, sebbene in questa ultima elezione i gran marescialli la promulgarono ; il che alterò molto I’ animo dell’ar-civescovo. In quest’ ultima elezione concorsero molli principi forestieri e Piasti (1), e principalmente il duca di Moscovia , il quale, per la conformità del rito greco , era portato dai Lituani, e, per l’inimicizia che ha con gli eretici d’ogni sorte, dai Massovi, e, per le grandi offerte che faceva , da molli altri, offerendosi di unire in perpetuo il suo stato alla corona di Polonia. Dall’altra parte era escluso dalla fazione del gran cancelliero, dagli aderenti della regina Anna vedova del re Stefano, c dall’arcivescovo di Gnesna ; e oltre questo il rispetto di far dispiacere al Turco riteneva molti, e la natura sua molto tirannica e crudele. Ma più d’ ogni altra cosa il rispetto del Turco gli apportava danno, perchè essendo tutto quel regno esposto alle sue forze , hanno tutti quei signori grandissima cura di non irritarlo, e massime in tempo d’interregno , che la provincia tutta è ripiena di dissensioni e di discordie, e poco manco che di guerre civili, dove facilmente potria la potenza del Turco far gran progressi contro di essi, specialmente quando occorresse che la nobiltà fra sè stessa divisa facesse elezione di due o più re, non volendosi aquelare a quanto fusse stato fatto dalla maggior parte. La qual cosa potrebbe per avventura un giorno esser la rovina di tutta quella provincia , potendo da una fazione esser chiamate le forze del Turco in suo aiuto,- le quali finalmente, spogliando il re del suo regno, si fariano padrone del tutto, come è occorso in Ungheria ; che volendo Ferdinando sostentar con la forza le ragioni che aveva sopra quel regno , nè volendo i Transilvani cedergli le pretensioni del re pupillo , si gettarono nelle braccia di Solimano, il quale per questa strada s’impadroni fi) Cioè nazionali. come sopra è detto. Relazioni Venete.