470 RELAZIONE Di TUNISI E DELLA GOLETTA umano. La Serenità Vostra, aggiungeva, trovarsi con Tarmata del tutto in punto e all’ ordine a Corfù, secondo l’obbligo suo, e non mancar altro se non che Sua Altezza seco si congiungesse con quella di Sua Maestà ; le genti della Mo-rea, in grandissimo numero sollevate a favor de’ Cristiani e con le armi in mano, non aspettar altro se non veder l’armata de’ Cristiani e I’ aiuto della lega per moversi contro il nemico , e queste doversi con la pronta andata in quelle parti mantener nella loro buona disposizione , e non , con il tardare, perdere cosi bella ed importante occasione ; e diverse altre efficacissime ragioni adducendo. Ma Sua Altezza con diverse scuse andava differendo, perchè, se ben quanto a sè era desideroso , gli era però stato sospeso da Spagna il deliberare, per ordine del re, a cui era stato ricordato che sarebbe stato meglio impiegar quelle forze nell’impresa di Tunisi. Aspettava dunque risposta da detta Maestà, alla quale su una galea aveva mandato persona a posta a significarle che, a giudizio suo, era più a proposito l’andar in levante. Ma tardando essa risposta a venire , e perchè il tempo scorreva, sollecitando l’ccccllcntissimo Soranzo Sua Altezza per la risoluzione, si risolse essa di dirgli, non avendo più luogo scusa, che , per i motivi allora successi in Francia e nella Fiandra con qualche sospetto e pericolo delle cose di Sua Maestà, non poteva per allora levar l’armata di quella da quei mari. La qual risposta avuta che ebbe Sua Signoria, con grandissimo cordoglio e con le lagrime agli occhi avendo detto a Sua Altezza che la Serenità Vostra non aveva punto mancato per la conservazione della lega di far tutto quello che fussc debito suo, ma che mancandosi dalla parte di Sua Maestà di osservar quello che era stato convenuto, bisognava che Vostra Serenità fosse avuta per iscusata se fosse stata astretta a condiscendere a qualche altro partito, la pregò che almeno fusse contenta di dar una squadra di galere e qualche numero di buona fanteria, che in compagnia di quelle di Sua Santità si unisse coll’armata di Vostra Serenità per resistere a quella del nemico, acciò non pigliasse vigore e nuova riputazione. Al che “Sua Altezza cortesissimamente consentì, e diede 22 delle