meglio avvisala, avrebbe poco innanzi polulo, con suo e generale vantaggio , conquistare. Quando ancora durava insoluto il viluppo degl’ interessi imperiali, francesi o pontificj, e Giulio II aspirava, come abbiam detto, alla completa restituzione delle terre di Romagna, e Ferdinando d’Aragona a quello del Regno, occupato dai Veneziani nelle recenti guerre tra Francia e Spagna, o Lodovico XII pretendeva a Cremona poco innanzi da lui concessa alla Repubblica , e l’imperatore Massimiliano s’apprestava a rivendicare le sue giurisdizioni in Italia ; Venezia deputò ambasciatore presso il medesimo, con decreto del 25 ottobre 150G, Vincenzo Quiri-ni,, tornato pur allora dalla sua legazione a Filippo di Rorgogna (a), il quale si condusse al suo posto nel febbrajo del 1507, quando già stava per aprirsi in Costanza la dieta generale dell’Impero, ivi convocata da Massimiliano per ottenerne I’ adesione ed i mezzi conducenti al fine ch’ei vagheggiava. l’el sistema ili neutralità, che, come abbiam detto, Venezia era deliberata di conservare in mezzo a cosi gravi contingenze, non volendo favorire nè l’Impero né Francia per timore di attirar l’altra parte conlro di sé, e di trovarsi alla fine a discrezione del vincitore, essendosi non solo negata all’alleanza propostale da Massimiliano, ma pur anco a consentirgli l’insidiosa domanda del suo passaggio in armi per venire alla coronazione in Italia; il Quii-ini, verso la line dell’anno, fu licenziato dalla corte, di dove tornato in patria lesse in Senato la sua Relazione nel mese stesso di decembre in cui arrivò. Questa Relazione è preziosissima per molli particolari che ci dà delle cose dell’impero e delle milizie germaniche, e per le risoluzioni della dieta di Costanza, dove si agitarono i preliminari di quei concerti, che addussero, indi a poco, alla lega di Cambiai. I cultori degli studi storici ne conoscevano già 1’ esistenza per la comunicazione fattane dall’eruditissimo J. Chmel al Giornale per le scienze storiche (Zeitschrift fiir Gcschichtswissenschnften) di W. A. Schmidt di Rerlino nel secondo volume dell’anno 1844. A questa Relazione ci è parso opportuno aggiungerò tre lettere 0 proclami deU’imperatore Massimiliano al popolo di Venezia per eccitarlo alla ribellione mentre già si combatteva dai collegati di Cambrai; l’uno del settembre 1509 , quale si ha dalle Lettere storiche di Luigi da Porto, e due altri del 45 aprile 4510 da Augusta, e 4° Agosto 1511 da In-nsbruk , non avvertili finora, per quanto noi sappiamo, dagli storici, ed i cui pochi esemplari che si conoscono possono riguardarsi quali manoscritti, dacché recano impresso il suggello imperiale e le firme autografe dei secretarj di Cesare. (a) Della quale abbiamo dala la Relazione nel Tomo 1° di questa Serie.