01 GIROLAMO L1PPOMANO. 1575. 3 15 tra la Repubblica di Venezia e quella di Polonia non vi è mai stato alcun negozio che abbia potuto partorire mala volontà. Anzi ora quei signori si sentono grandemente obbligati alla Serenità Vostra , la quale avendo mandato un suo rappresentante al re loro, non lo indirizzò meno con lettere di credenza a S. M. che al senato di Polonia ; ed il parlar eh’ io feci al re alla presenza di esso senato, anzi di tutta la dieta , nominandoli onoratissimamente, legò gli animi loro di maniera che non si potevano saziare di onorarmi e di celebrare la singoiar prudenza del senato veneziano. Io, nelle conversazioni ordinarie di quei principali signori del regno che ho avute, ho procurato di sradicare le male opinioni che avevano impresse di questa Repubblica, seminate da persone di poco buona volontà, e tutte poco utili e poco onorevoli per lei. E sempre ho avuto mira all’ onore e reputazione della mia patria sopra ogni altra cosa , accarezzando e gratificando ognuno in ciò che potessi, e accomodandomi anco al meglio che ho potuto all’ umore della nazione polacca , che è di mangiare e di bere più di tutte le altre nazioni del mondo ; nel che mi sono sforzato di superare le mie forze e la tenuità dello stipendio pubblico, per mantenermi anco per questa via, la quale in Polonia si può dire che sia la principale. E così mi è riuscito di farmi molti familiari tra quelli appunto che maneggiavano le cose di quel regno, dimodoché non si faceva cosa che non mi pervenisse a notizia. E sebbene è voce per il mondo che sia tanta l’abbondanza del vivere in quei luoghi (il che fu causa che nella parte presa, mandandomi ambasciatore , mi fu data minor provvisione al mese che alle altre am-bascierie di teste coronate, e che del donativo per il viaggio , per non esser io stato i due anni per 1’ accidente della partita del re, non ne abbia io avuto la quarta parte ), giuro per la mia fede che non si potrebbe credere come è cara ogni cosa in Cracovia, dove io sono stato la maggior parte del tempo. Mentre che il re fu in Polonia , mostrò con grandi termini di amorevolezza d’aver grandemente caro un ambasciatore di Venezia presso di sé, dicendo tanto più stimar questo