242 relazione di Germania Non sempre deve l’Imperatore occupare gli siati altrui, ma alle volte con la pace e con le persuasioni aquetare i tumulti , alle volte lasciare i re nelle loro sedie, come fecero i Romani dei re d’ Armenia e de’ Parti, perchè così conviene a certe nazioni che non possono vivere senza servire, e non si può sforzare le condizioni naturali dei popoli, massime quando sono lontani, e quando lungamente si hanno da tenere con violenza. Devono lasciarsi le ciltà vivere nelle loro libertà, anzi difenderle da chi volesse opprimerle ; e con questi mezzi e ordini saria amato l’Imperatore e riverito da ogni sorte di principi e di governi. L’imperio lurchesco, delle due parti che si convengono al libero imperio, non ha se non la potenza, poiché distrugge la nobiltà, le leggi e le ricchezze dei paesi che acquista ; non pensa a nuovi ordini, non a nuovi benefizj , ma solo a rapine e a desolazioni, e nel combattere e acquistare ha per line più il rovinare che il vincere. Di qui nasce che le armi turchesche sono sempre accompagnate da terrore, da incendj e da rovine, che assorbono le ricchezze nel primo impeto e nel primo ingresso , lasciando il paese povero e senza seme che possa germogliare nuove ricchezze. L’imperio cristiano non è atto a dar legge al mondo, perchè non è in mano di nazione che abbia per l’ingegno e per la dottrina abilità alcuna. Bisogna conoscere la natura dei popoli, i costumi delle nazioni e le qualità dei paesi, e a quelle accomodarsi nel constituir le leggi e nel regolare i governi ; e i Tedeschi per la tardità loro non sono atti a tal’im-presa, vivendo essi medesimi con leggi differentissime, con poco ordine e poca ubbidienza ; il che dimostra che non sono atti ad imprimere in altri quelle regole , che per sè stessi non possono usare. L’imperio cristiano non è atto oggidì a usare la forza e a soggiogare le provincie, perchè la sua milizia ha infiniti difetti, come altrove si è veduto ; e la difficoltà che ha di difendere il suo, mostra quanto meno potesse occupare quello d’altri. Per i potentati mediocri è espediente che l’Imperio sia debole, perciochè essi sariano i primi a sentire il danno;