1)1 LEONARDO DONATO. 1573. 377 clic dalla qualità di tutti questi vassalli posson le VV. SS. EE. assai chiaro comprendere che le ricchezze particolari della Spagna sieno cose di grandissima sostanza. Ma le entrate pubbliche, cioè quelle che propriamente appartengono a S. M. e eh’ ella cava da questi suoi regni, quando non fossero in una gran parte obbligate e alienate con poca speranza di mai più redimerle, metteriano stupore in chi, considerando tanti altri stati che S. M. possiede, numerasse la quantità della ricchezza che in una testa sola oggidì viene ad essere cumulata. Queste entrate, ancora che d’anno in anno ricevano alterazione, così nell’ augumento come nelle obbligazioni che secondo i bisogni son fatte per ritrovar prontamente danari, e che perciò non possano essere rappresentate come cose immutabili, nondimeno posso affermare alla S. V. che sulla fino dell’anno 1572, per calcolo fatto con me distintissimamente , partita per partita , da persone provettissime della corte, e che le hanno maneggiate, ascendevano , pretermettendo molte minuzie , che in tanta grandezza di regni non si ponno vedere, eppur fanno gran somma, ascendevano, dico , a 5,600,000 scudi d’oro all’ anno , non compreso però in questa somma il tratto dell’oro e dell’argento dell’ Indie ; perchè sebben è cosa che va congiunta con la corona di Castiglia , nondimeno dovendo io di essa dar particolare relazione quando parlerò di quegli stati, ho pari-menti separato la loro entrata dalla sopradetta che il re cava dai proprj regni di Spagna. Ed acciocché le YV. SS. EE. intendano il fondamento di questa gran rendita, avendola io ridotta ad alcuni capi generali, non devo restar per loro e mia memoria di rappresentarli. Trac S. M. di tutte le alcavaie di questi regni 1,200,000 scudi all’ anno, che è un diritto del dieci per cento che si dovrebbe pagare di tutte le cose di ogni sorte che in ogni luogo si vendono e si comprano ; ma per certo accordo che dai re antichi fu fatto con le comunità ( le quali avendo presa in sé questa esazione , e pagandola in danari prontamente al re, convennero di pagar per questo conto una certa somma a S. M., la quale poi di quando in quando va sempre pro-Rklazioni Venete. 48