— 40 — famosi quelli del Molise per gli eccessi compiuti contro la popolazione. Sono fatti storici a cui possiamo indulgere data l'ignoranza e la miseria di gente primitiva. Ma un vero risorgimento morale degli Albanesi si era iniziato verso la metà del sec. XVIII. Nel 1719 fu approvata la costituzione d'un Collegio ecc/esiaslico di riio greco in Calabria, che ebbe poi attuazione nel 17.?-* quando il papa Clemente XII vi destinò i beni del-l'Abazia di San Benedetto Citano. Tale collegio chinimi sistemazione definitiva a San Demetrio Corone (1794) nel monastero di Sant'Adriano; saccheggiato nel 1799 e ancora nel 1 S<:6, fu poi ricostruito sotto i Borboni, e dopo l'unità nazionale ebbe dal Governo italiano la regificazione. Fin dal tempo di papa Clemente XII il Vescovo gret o ebbe piena facoltà di pr«>-muovere agli ordini vie ri gli alunni di tal Seminario: ma gli ecclesiastici di detto rito rimasero sempre sotto la giurisdizione dei Vescovi latini. L’accennata rinascenza diede altri frutti, originando un movimento intellettuale e spirituale limitatamente alle colonie albanesi in Italia. Già il re Carlo III di Napoli aveva creato per gli AIlKinesi del suo reame un reggimento di fanteria (detto lieal Macèdone) che fu più tardi equiparato ai Corpi di truppe italiane. Per ordine dello stesso re anche gli Albanesi di Sicilia ebbero un proprio collegio in Palermo, e sotto Ferdinando IV essi ottennero anche un Vescovo albanese (1784). Com'è noto era di stirpe albanesi- anche quel grande patriota siciliano, Francesco Crispi. che fu Primo Ministro durante il regno di l'mberto I. • • • All'atto della proclamazione del Regno i cittadini italiani d’origine albanese (parlatili un dialetto albanese), sopravissuti aH'assorbifnento delle antiche colonie per matrimoni misti con l'elemento Un'ale, risul-